Libia. Il generale Waldhauser spiega gli obiettivi degli Usa

di Vanessa Tomassini

Il generale Thomas Waldhauser, capo del Comando Centrale degli Stati Uniti in Africa (Africom) ha spiegato durante il suo intervento ieri a Washington, presso la Commissione del Senato per la Difesa, che gli Stati Uniti hanno quattro obiettivi fondamentali in Libia: eliminare gruppi terroristici che minacciano la sicurezza dell’America, destabilizzano la Libia e i paesi dell’area; evitare una nuova guerra civile e supportare la riconciliazione nazionale per formare un unico governo centrale. Il ripristino di istituzioni forti e un legittimo potere centrale dello Stato sarà fondamentale per ridurre i flussi migratori dal Sud del Continente che attraversano la Libia per raggiungere l’Europa via mare. Il generale Waldhauser ha avvertito inoltre che gruppi terroristici legati al sedicente Stato Islamico sono ancora diffusi in Libia, nonostante in precedenza siano stati sconfitti in altre aree dalle quali i jihadisti sono fuggiti per disperdersi in altre città. Malgrado il califfato si presenti sempre più disorganizzato e capace di condurre attacchi limitati, è necessario non abbassare la guardia. Il generale ha anche aggiunto che un’altra minaccia da non sottovalutare è quella di al-Qaeda nel Maghreb Islamico, l’organizzazione infatti ha ancora una modesta presenza nell’area e starebbe cercando di espandere la sua influenza su gruppi estremisti libici, mentre utilizza mezzi illegali per trasportare armi e per lo spostamento dei combattenti, sfruttando la facile penetrazione dei confini del paese nordafricano. Dal 2011 infatti, con la deposizione di Muammar Gheddafi, i posti di frontiera sono rimasti vuoti e le autorità né ad est, ne ad ovest, hanno pieno controllo dei territori, specialmente nell’area meridionale dove le principali tribù si contendono i traffici di armi, droghe e contrabbando di ogni sorta. Ed è proprio questa divisione politica e militare che secondo il Comando in Africa, in Libia vi è ancora il rischio diffuso di una vera e propria guerra civile.