Libia. Il governo “di Tobruk” boccia l’accordo di Gentiloni – Tripoli sui migranti

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Giovedì scorso il premier italiano Paolo Gentiloni aveva sottoscritto a Roma con il collega libico del governo riconosciuto “di Tripoli” Fayez al-Serraj un memorandum di intesa volto a consolidare la collaborazione nella lotta al traffico di esseri umani, ricevendo da lì a poco le congratulazioni dei vertici europei, che erano a Malta in vita del vertice informale sui migranti.
È difficile pensare che Gentiloni non avesse previsto la bocciatura da parte del governo “di Tobruk” dell’accordo, forse consapevole del ruolo che la Russia sta cercando di acquisire nella mediazione delle parti in guerra.
Fatto sta che, come si legge in un comunicato emesso dalla Cirenaica e diffuso dal quotidiano al-Wasat, “Il Parlamento di Tobruk considera nullo e non vincolante il memorandum d’intesa tra il premier Paolo Gentiloni ed il presidente del consiglio presidenziale libico al-Serraj, sulla cooperazione allo sviluppo, della lotta contro l’immigrazione clandestina, la tratta di esseri umani, il contrabbando ed il rafforzamento della sicurezza alle frontiere”.
Caustico, il comunicato continua riportando che “Una questione come l’immigrazione clandestina – si precisa – è tra quelle importanti, legate alla scelta del popolo libico attraverso i deputati che ha eletto democraticamente alle urne, e non già agli interessi di individui che non hanno avuto la fiducia della Camera dei rappresentanti, che è il potere legittimo, n’ agli interessi dei paesi dell’Europa, ed in particolare della Repubblica d’Italia”, la quale “tenta di sbarazzarsi dei pesi e dei pericolosi problemi dell’immigrazione clandestina in cambio di un pò di sostegno materiale che è costretta ad offrire per ridurre il numero dei migranti illegali’.