Libia. Il Governo di Unità Nazionale (GNU) sostiene i ribelli siriani

di Giuseppe Gagliano –

Il Governo di Unità Nazionale (GNU) della Libia ha espresso pieno appoggio ai ribelli siriani dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, posizione che rappresenta un passo significativo nell’attuale scenario mediorientale. Con l’affermazione di Hayat Tahrir al-Sham (HTS) a Damasco, il panorama politico in Siria si è trasformato rapidamente, aprendo nuove possibilità ma anche interrogativi su stabilità e sicurezza nella regione.
Il sostegno della Libia ai ribelli siriani sottolinea un’affinità ideologica e politica che trova le sue radici nella comune esperienza di ribellione contro regimi autoritari. Il Governo di Tripoli, ancora alle prese con divisioni interne e sfide alla propria autorità, sembra vedere nella vittoria dei ribelli siriani un simbolo di speranza per le forze politiche che promuovono cambiamenti rivoluzionari nel mondo arabo.
L’esplicito sostegno a HTS da parte della Libia solleva tuttavia questioni complesse. HTS, precedentemente affiliata ad al-Qaeda, ha una storia controversa, e la sua presa del potere a Damasco potrebbe complicare i rapporti internazionali per entrambe le nazioni. Per la Libia, questo potrebbe significare un raffreddamento dei rapporti con attori occidentali e regionali che vedono HTS come una minaccia alla stabilità globale.
La caduta del regime di al-Assad segna un punto di svolta non solo per la Siria, ma per tutto il Medio Oriente. Il vuoto di potere a Damasco apre la strada a una competizione tra potenze regionali come Iran, Turchia e Arabia Saudita, ciascuna delle quali cercherà di influenzare il futuro assetto politico del Paese.
In questo contesto, il sostegno libico ai ribelli siriani può essere visto come un tentativo di allinearsi a una delle fazioni emergenti, rafforzando una narrazione di rivoluzione e rinnovamento politico. Tuttavia, la frammentazione delle forze ribelli e la possibile rivalità tra le diverse fazioni rischiano di alimentare nuovi conflitti interni, con ripercussioni sull’intera regione.
Nonostante le speranze di una transizione verso una Siria più democratica e inclusiva, il controllo di HTS su Damasco solleva dubbi significativi. La storia del gruppo, le sue radici ideologiche e il suo approccio militare suscitano preoccupazioni circa il rispetto dei diritti umani, la tolleranza religiosa e la possibilità di una reale inclusione politica. Una Siria sotto il controllo di HTS potrebbe diventare un esempio pericoloso per altri gruppi estremisti, con il rischio di innescare un’ondata di insurrezioni nel mondo arabo.
In Libia, il sostegno a HTS potrebbe rafforzare le posizioni delle fazioni islamiste all’interno del Paese, aumentando le tensioni con le forze più laiche e moderate. Questo scenario rischia di aggravare ulteriormente l’instabilità politica libica, minando gli sforzi internazionali per la riconciliazione nazionale.
La dichiarazione del GNU riflette il desiderio della Libia di posizionarsi come sostenitrice delle rivoluzioni arabe, ma i rischi associati a tale approccio non possono essere ignorati. Il sostegno ai ribelli siriani potrebbe offrire un’opportunità per rafforzare i legami tra le due nazioni, ma solo se sarà accompagnato da un impegno comune per la costruzione di istituzioni solide, rispettose dei diritti umani e capaci di garantire la stabilità.
Nel complesso, il successo o il fallimento di questa nuova fase dipenderà dalla capacità delle parti coinvolte di superare le divisioni interne e di evitare che il vuoto di potere venga riempito da gruppi estremisti o da potenze straniere con agende contrastanti. Per ora, sia la Siria che la Libia si trovano di fronte a un futuro incerto, dove le speranze di libertà e democrazia restano minacciate dalle complessità della politica regionale e internazionale.