Libia. Il ministro di Stato britannico per il Medio Oriente e il Nord Africa chiede il ritiro immediato dei mercenari

di Vanessa Tomassini

In una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri libico Najla Mangoush, il ministro di Stato britannico per il Medio Oriente e il Nord Africa James Cleverly ha domandato che tutte le forze straniere e i mercenari devono essere ritirati dalla Libia senza alcun ulteriore indugio. Mangoush ha accolto con favore la visita di Cleverly e del Ministro della Difesa di Londra, esprimendo apprezzamento per il loro sostegno al governo di unità nazionale, nonchè per gli sforzi del Regno Unito per il buon successo della Conferenza di Berlino, che mira a stabilizzare la Libia attraverso il processo politico. La visita è giunta nell’ambito delle consultazioni di Berlino 2, annunciata la scorsa settimana dalla Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL).
“Accogliamo con favore anche l’offerta della Gran Bretagna di fornire supporto tecnico per sostenere il percorso politico e il processo elettorale”, ha dichiarato la ministra al Mangoush, sostenendo il lavoro di Londra per fare pressione sui paesi che interferiscono in Libia, proteggendo il potere decisionale del Paese nordafricano e la sua sovranità nazionale.
“Sottolineiamo la necessità di coordinare e rafforzare le posizioni internazionali nei confronti della crisi libica attraverso l’istituzione di un Libya Stability Group, guidato dai libici, e attendiamo con impazienza il sostegno del Regno Unito”, fa proseguito ribadendo la necessità di coerenza da parte della Comunità internazionale, delle sue posizioni ufficiali con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza relative alla Libia, in rispetto della ferma volontà libica di raggiungere la stabilità.
Mangoush ha aggiunto che “Affermiamo con voi e attraverso di voi, i paesi vicini, la regione e il mondo intero che la Libia non sarà una base arretrata, né ufficialmente né di fatto, per destabilizzare la sicurezza e la stabilità nella regione. Le sue terre e il suo spazio aereo non saranno una base per nessuna forza, né lo sarà alcuno stato tranne lo stesso stato libico”.
James Cleverly da parte sua ha rivolto un profondo ringraziamento e apprezzamento per la calda accoglienza e ospitalità da parte di tutti i libici durante la sua visita in Libia. “È un piacere visitare Tripoli in questi tempi cruciali per tutta la Libia e per tutto il popolo libico in cui sono stati compiuti i primi progressi nel processo politico”. Ha dichiarato, indicando che il prossimo passo per il Paese sarà quello di indire le elezioni a dicembre.
“Spetta ora alla Camera dei Rappresentanti e all’Alto Consiglio di Stato dimostrare di poter portare un reale cambiamento positivo come rappresentanti del popolo libico. Possono farlo rispondendo alla chiamata dell’inviato speciale delle Nazioni Unite, Jan Kubis, per chiarire la base legislativa e costituzionale prima della conferenza di Berlino a fine mese”, ha sottolineato Cleverly, ribadendo che le elezioni dovrebbero essere un trampolino di lancio verso il 2022 per essere un anno più luminoso per la Libia.
Il ministro britannico ha invitato il governo libico a garantire un ambiente favorevole per elezioni sicure, eque e inclusive. Ciò include misure per consentire alle donne di partecipare pienamente, equamente e in modo significativo, come candidate e come elettori.
“Mi congratulo con la signora Mangoush per essere stata la prima donna ministro degli Affari esteri della Libia. È anche la quinta donna ministro degli Esteri nel mondo arabo. Dovrebbe ispirare le donne e gli uomini libici a lavorare e perseverare, anche a lavorare per il successo delle elezioni di dicembre”, ha detto Cleverly.
Uno dei principi che accomunano i libici è il rifiuto dell’intervento militare straniero nel loro Paese, contravvenendo all’embargo sulle armi delle Nazioni Unite. “La nostra posizione è stata chiara oggi con il ministro degli Esteri, proprio come il Regno Unito ha fatto con i partner internazionali: tutte le forze e i mercenari stranieri devono essere ritirati dalla Libia senza alcun ritardo”. Ha affermato, evidenziando che le relazioni bilaterali tra Regno Unito e Libia sono costruite su solide basi.
Secondo quanto dichiarato dal ministro, nel 2020 attraverso il British Council più di 500 giovani uomini e donne provenienti da tutta la Libia, hanno partecipato alla formazione sui dibattiti e dialoghi politici e più di 600 persone si siano sottoposte ai servizi del British Council in Libia. “Il desiderio del Regno Unito di fare più affari in Libia è stato dimostrato dalla nomina di un nuovo inviato commerciale in Libia da parte del Primo Ministro britannico, e spero che visiterà presto la Libia, in coincidenza con la visita delle aziende britanniche in Libia, che sappiamo sono desiderosi di aumentare le loro attività in Libia”. Ha proseguito Clverly, auspicando di aumentare i legami commerciali tra i due Paesi.
“Sono lieto di poter annunciare il progetto di sostegno britannico per la rete elettrica in Libia, aggiungendo forniture di energia rinnovabile e utilizzando misure di efficienza energetica. Ciò garantirà una fornitura più stabile di elettricità al popolo libico, oltre a contribuire a sostenere i piani libici per ridurre le emissioni di carbonio in vista del Summit sul clima (COP26)”, ha proseguito, esprimendo soddisfazione per il sostegno del governo di unità nazionale all’accordo di Parigi sul clima. “Ciò dimostra l’impegno dei libici ad affrontare il cambiamento climatico e mostra anche cosa si può ottenere attraverso una Libia più stabile. Il Regno Unito attende con impazienza di ospitare l’illustre delegazione libica, che prenderà parte al vertice COP26 di novembre a Glasgow”.
“Il primo ministro britannico Boris Johnson non vede l’ora di accogliere il primo ministro Abdelhamid Dabaiba a Londra nelle prossime settimane. Questa sarà una visita tempestiva e si concentrerà sui preparativi per la prossima Conferenza di Berlino”, ha concluso Cleverly, riaffermando il sostegno britannico alle organizzazioni libiche e la società civile in Libia mentre lavorano insieme per costruire una Libia più sicura e stabile. “Ciò include il nostro sostegno per rendere le aree sicure per i cittadini, sostenendo progetti di sminamento. Sosteniamo anche iniziative locali di costruzione della pace, con un’attenzione particolare alle donne attiviste che sono costruttrici di pace”.