Libia. Importanti accordi per la nuova Costituzione

di Cristiano Greco

In seguito all’accordo del 16 gennaio sul meccanismo di nomina dei membri dei futuri organismi dell’esecutivo di transizione, i 75 membri del Forum di dialogo politico, il 18 e il 19 gennaio, hanno sottoposto a votazione la sua approvazione. Secondo quanto riportato da al-Jazeera, esso è stato approvato da 51 membri, ossia dal 73% dell’assemblea, che supera la percentuale minima stabilita del 63%. I voti contrari sono stati 19, due membri si sono astenuti e altri due non erano presenti all’incontro. L’obiettivo della votazione è stato, appunto, approvare un meccanismo che consenta la formazione di un nuovo governo di unità nazionale e di un nuovo Consiglio Presidenziale, organismi che guideranno la Libia verso una fase di transizione, che terminerà il 24 dicembre 2021, data prevista per le elezioni presidenziali e legislative.
Sulla base del meccanismo approvato dal Forum, il collegio elettorale di ogni regione della Libia nominerà un proprio rappresentante all’interno del Consiglio presidenziale, il quale sarà formato a 3 membri. Il primo ministro invece sarà scelto dai 75 partecipanti del Forum e dovrà ricevere il 70% delle preferenze. Le persone proposte per gli incarichi in questione saranno scelte all’interno di liste di quattro nomi redatte dalle tre regioni libiche. Tali liste, per partecipare al processo elettorale, dovranno ottenere l’appoggio di 17 attori, di cui 8 provenienti dalle regioni occidentali, sei da quelle orientali e tre da quelle meridionali. Le liste poi dovranno ricevere almeno il 60% delle preferenze da parte dei 75 membri del Forum. Se al primo turno di votazioni tale soglia non dovesse essere raggiunta, verrà indetta una seconda votazione, a condizione che ciascuna parte ottenga almeno il 50% + 1 dei voti.
Secondo l’inviata Onu Stephanie Williams “con questa votazione i membri del Forum fanno un importante passo avanti nell’implementazione della road map adottata a Tunisi nella metà di novembre”, e “i libici ora avranno la vera possibilità di superare divisioni e differenze, scegliendo un governo temporaneo che li accompgnerà fino alle tanto attese elezioni”.
Ieri nella città di Hurghada, in Egitto, si è tenuto un secondo incontro della Commissione costituzionale, formata da membri della Camera dei Rappresentanti di Tobruk e dell’Alto consiglio di Stato. I partecipanti al meeting hanno concordato di tenere un referendum costituzionale, che sarà organizzato dall’Assemblea costituente, un organo eletto nel 2014 che aveva portato a termine il progetto per una Costituzione libica nel luglio 2017, senza però essere stato ratificato dal Parlamento così da sottoporlo a referendum.
Approvare una Costituzione risulta ad oggi un elemento fondamentale per realizzare la transizione democratica desiderata. I membri della Commissione dovranno farsi carico di una grande responsabilità e dovranno impegnarsi fino in fondo per raggiungere un consenso finale.
In base alle decisioni prese il 19 gennaio, il referendum verrà condotto solo dopo aver modificato l’articolo 6, aver abolito l’articolo 7 aver adottato un sistema basato sulla divisione in tre distretti. La Commissione si riunirà probabilmente nel mese di febbraio insieme alla Commissione elettorale, così da stabilire anche la data del referendum, mentre quanto concordato nel meeting verrà a sua volta sottoposto alla valutazione della Camera dei rappresentanti, dell’Alto consiglio di Stato e di UNSMIL, la missione delle Nazioni Unite in Libia.