Libia. Kobler a Mosca: la Russia si propone per la risoluzione della crisi

di Enrico Oliari

La Russia è vicina al governo libico “di Tobruk”, guidato da Abdullah al-Thinni e il cui uomo forte è il generale Khalifa Haftar, che già si è recato a Mosca in novembre, seguito in dicembre da altri rappresentanti della stessa parte, e sulla portaerei Kuznetsov per ottenere armi e supporto politico, offrendo in cambio la possibilità della costruzione in Cirenaica di una base militare.
Nonostante questo Mosca sta mantenendo in tema di crisi libica un atteggiamento prudente, ed oggi il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Bogdanov si è incontrato nella capitale russa con il mediatore dell’Onu Martin Kobler, tra gli autori, insieme al predecessore Bernardino Leon, del governo di unità nazionale “di Tripoli”.
Il ministero russo ha riferito di “un franco scambio di opinioni sulla situazione attuale in Libia” e della “discussione di vari aspetti dell’attuazione dell’accordo politico” scaturito dal vertice di Skhirat del dicembre 2015, e nella nota conclusiva del ministero degli Esteri russo si legge che “La parte russa ha confermato la necessità di portare avanti il lavoro sulla formazione di un governo unitario in Libia, i rappresentanti di tutte le principali forze politiche, gruppi tribali e regioni del paese. In questo contesto, si sottolinea l’importanza di una rapida soluzione su accordi concordati sulle restanti questioni controverse, che permetteranno ai libici di iniziare ad attuare pressanti questioni nazionali, tra cui contrastare la minaccia terroristica”.
Inoltre è stata annunciata la visita a Mosca per fine mese del premier del governo “di Tripoli” Fayez al-Sarraj, cosa che fa pensare ad un impegno della Russia di mediare la difficile crisi partendo proprio dalla propria influenza su Tobruk.
Com’è avvenuto in Siria, potrebbe essere così la Russia a individuare la quadratura del cerchio e spingere le parti a raggiungere quantomeno una tregua.