Libia. Liberato Siaf al-Islam Gheddafi

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Condannato a morte nel 2015 e comunque ricercato dalla Corte penale internazionale, Siaf al-Islam Gheddafi è stato oggi liberato dalle milizie della tribù di Zintan, che lo detenevano fin dalla caduta del regime, nel 2011, quando aveva tentato di espatriare con fedelissimi del regime in Algeria.
Oggi 44enne, Saif al-Islam è uno degli otto figli del defunto raid libico ed era indicato come il possibile successore.
In realtà viveva in stato di quasi libertà dall’aprile 2016, come già allora aveva confermato il suo avvocato al The Guardian, Karim Khan.
A condannarlo a morte per genocidio era stato il governo “di Tripoli”, ma la tribù di Zintan, che si trova a ridosso del confine libico ma che appoggia “Tobruk”, non lo aveva mai consegnato.
Al momento Gheddafi si troverebbe già a Beida, città della Cirenaica controllata dal governo “di Tobruk”, dove da qualche mese si è trasferita dall’esilio egiziano la madre Safiya Farkash. Prossimamente potrebbe però recarsi a sud, dove vi sono tribù ancora fedeli all’ancien régime, come i Warfallah, i Tuareg, i Warshafanna, ma anche a nord, dove può contare appoggi a Sirte e Bani Walid.
Difficile dire ora se si rimetterà in politica e soprattutto nel caos libico, con tre governi (uno dell’Isis) e 135 tribù in lotta l’una contro le altre. Visti gli esiti della deposizione di Muammar Gheddafi, c’è chi oggi in Libia lo vorrebbe alla guida del paese.
Altresì va detto che una sia ricomparsa sulla scena libica potrebbe acuire ulteriormente la crisi, dl momento che molte tribù continuano a considerarlo il nemico numero uno, protagonista insieme a pochi altri della scena politica quando il padre governava il paese.