Libia. L’Isis decapita 13 militari di Haftar. Il caso della “Brigata 48”, che blocca i migranti

Notizie Geopolitiche

Un inaspettato contrattacco dell’Isis a Bauabat al Fukaha in al Jufrah, città della Libia situata a circa 200 chilometri a sud di Sirte, ha portato alla cattura di prigionieri fra le forze fedeli al generale Khalifa Haftar, che di fatto controlla la Cirenaica.
Il quotidiano on line al-Wasat ha riportato che 11 militari e due civili sono stati decapitati.
Le forze del generale Haftar erano state determinanti per sconfiggere l’Isis in più parti del paese, tra cui Bengasi.
Intanto ha fatto scalpore l’inchiesta della Reuters che ha individuato una “Brigata 48” che sta fermando in Libia i migranti impedendo loro di imbarcarsi per l’Italia e che sta sequestrando i natanti dei trafficanti.
Secondo la prestigiosa agenzia di stampa vi sarebbe il lavoro a Sabratha della “Brigata 48” alla base del dimezzamento dei migranti giunti in Italia negli ultimi due anni: Sabtatha è uno snodo utilizzato dai trafficanti in accordo con le autorità locali, ma è stato denunciato che i migranti vengono rinchiusi in centri di detenzione sui quali non vi sono garanzie circa il rispetto dei diritti umani.
A capo della “Brigata 48” vi sarebbe un ex boss mafioso, ed il gruppo sarebbe formato da militari ed ex poliziotti dell’ancien régime.
Resta da capire perché e in cambio di cosa i miliziani abbiano scelto di agire nel contrasto ai flussi migratori: si pensa alla richiesta di fondi da parte di Tripoli, come pure alla possibilità di legittimarsi in quello che è il caos libico.