Libia. Lolli trasferito in Italia: per il gip resta l’accusa di terrorismo e traffico di armi

Notizie Geopolitiche

Giulio Lolli, 54 anni ed ex presidente della Rimini Yacht, è arrivato oggi in Italia dopo essere stato estradato dalla Libia dov’era condannato all’ergastolo per reati legati al terrorismo e al traffico di armi. A permettere il trasferimento in Italia di Lolli è stato su richiesta della procura di Rimini l’intervento dell’ambasciata italiana, dell’ufficiale di collegamento delle polizie dei due paesi e dei ministeri degli Esteri e della Giustizia: 9 anni Lolli fa era stato indagato nel nostro paese per una serie di reati tra cui truffa, appropriazione indebita e associazione a delinquere, per cui “il Pirata”, come viene soprannominato, era fuggito con uno yacht in Nordafrica.
Lì avrebbe, stando alle accuse dei libici, fiancheggiato un gruppo terroristico e trafficato in armi, ma anche l’ordinanza di custodia cautelare del gip di Roma, Cinzia Parasporo, parla di “Concreto e attuale pericolo che possa commettere reati in armi e di terrorismo, stanti la gravità dei fatti e l’inserimento in un chiaro contesto eversivo”.
Accuse da cui Lolli intende difendersi, ed il suo legale, l’avvocato Antonio Petroncini, si è detto “perplesso”: “appare piuttosto strana l’idea che Lolli si sia messo a fare il “terrorista”, che è anche un termine che va contestualizzato senza lasciare nulla al caso”.