Libia. Ora è al-Serraj a puntare i piedi

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Se prima era l’uomo forte “di Tobruk”, Khalifa Haftar, a minacciare la non partecipazione alla Conferenza di Berlino che si terrà domani sotto il patrocinio delle Nazioni Unite, oggi è il presidente del Consiglio presidenziale del governo di accordo nazionale, Fayez al-Serraj, a puntare i piedi.
Rifacendosi a proprie fonti, la tv qatarina Libya al-Ahrar ha infatti twittato che “il presidente del Consiglio, Fayez al-Sarraj, potrebbe non andare a Berlino e inviare solo una delegazione del Governo di accordo” nazionale.
Alla base del possibile rifiuto vi sarebbero azioni di fuoco in corso in Libia nonostante il cessate-il-fuoco, ed il suo alleato Recep Tayyp Erdogan ha riportato che Haftar “non è un uomo affidabile. Ha continuato anche ieri a bombardare Tripoli”.
Intanto il governo greco ha ribadito le proprie perplessità sulla Conferenza di Berlino nel momento in cui il presidente turco Recep Tayyp Erdogan invia militari in Libia. Parlando al telefono con il collega italiano Luigi Di Maio, il ministro degli Esteri greco Nikos Dendias ha affermato che l’invio di militari in Libia rappresenta “un rischio e ha un impatto negativo sulla conferenza di Berlino e sulla situazione interna in Libia”.
Nei giorni scorsi Haftar era ad Atene per discutere di petrolio e di gas, ma anche per chiedere alla Grecia di porre il veto sul processo di pace nel momento in cui dovessero arrivare in Libia militari turchi. In questi mesi lo stesso generale ha tuttavia fatto arrivare nel paese migliaia di mercenari sudanesi da distribuire tra le proprie forze.