Libia. Raid aereo su Derna, morti donne e bambini. Dito puntato contro l’Egitto

di Vanessa Tomassini

(Contenuto con immagini che possono impressionare, adatto ad un pubblico adulto). Le immagini che arrivano dal distretto di al-Fatayeh, nella città della Libia orientale di Derna, sono strazianti. Ieri sera un misterioso raid aereo ha infatti ucciso 15 civili, quasi tutte donne e bambini. Anche se resta ancora d’accertare chi siano i mandanti, la maggior parte dei libici non ha dubbi: “è stato l’Egitto”. A confermare questa tesi è il capo dell’ufficio stampa del Consiglio di Derna Shura, Mohammed Edriss al-Taher. Il quotidiano “Libya Observer”, citando alcune fonti, afferma che gli attacchi aerei non hanno abbattuto alcun obiettivo militare, ma solo le case dei civili, dove tra le macerie si continua ad estrarre feriti. Al momento se ne contano venticinque. Derna è stata assediata da oltre un anno dagli uomini dell’Operazione dignità di Khalifa Haftar, per il quale assedio il generale cirenaico viene anche accusato di crimini di guerra. In particolare durante l’operazione Haftar non avrebbe permesso ai civili di abbandonare la città lasciandoli senza elettricità e senza i beni di prima necessità come acqua e cibo. Il coinvolgimento egiziano appare ancora più credibile se si considera che sabato scorso l’uomo forte di Tobruk era volato al Cairo proprio per discutere di eventuali raid aerei su “Derna ed altre città”, come anticipava il quotidiano arabo “The new Arab”. Che si tratti di una semplice coincidenza? Difficile a credersi. Va ricordato che al contrario di quanto riportato da alcuni media come l’HuffingtonPost che preannuncia un colpo di stato da parte di Khalifa Haftar, il prossimo 17 dicembre, data di scadenza dell’accordo di Skhirat, il generale continua a perdere terreno anche tra le tribù orientali. Se è vero che Fayez al-Serraj “riceve un minimo di credibilità solamente dal nostro governo”, i colleghi dovrebbero sapere che, dall’altra parte, il generale è altrettanto rispettato solo sui media e per il supporto di Uae ed Egitto, ma non dai libici. Gli stessi cirenaici infatti sarebbero i primi a rinnegarlo. Intanto al Cairo sono giunti in queste ore diversi ufficiali provenienti da diverse tribù libiche e di cui 17 sono stati designati dalla presidenza del Governo di Accordo Nazionale tripolino, Fayez al-Serraj. Lo stesso al-Serraj ha definito il bombardamento “un crimine di guerra” e ha fatto appello al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, così come il presidente dell’Alto Consiglio di Stato, Abdul-Rahman al-Swaihli, che ha chiesto una seduta urgente dell’Onu per condannare duramente il massacro di ieri e quello di al-Abyar. Lo scopo dell’incontro nella capitale egiziana è stato quello dell’unificazione dell’esercito libico ma anche l’occasione per chiarire le responsabilità del raid aereo, che più che uccidere islamisti ha, ancora una volta fatto strage di innocenti alimentando quelle sofferenze e quell’odio verso l’intervento esterno, che sono spesso all’origine dei movimenti estremisti. Nel pomeriggio è arrivata anche la reazione del nostro ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano che affida il suo cordoglio ad un comunicato: “Di fronte ai raid aerei che ieri sera hanno colpito la città di Derna, causando morti e feriti, siamo vicini alle famiglie delle vittime e solidali con la popolazione della città. Auspichiamo un rapido accesso delle organizzazioni umanitarie affinché si possa prestare soccorso ai feriti e portare gli aiuti necessari per alleviare le sofferenze dei cittadini”, mentre Tripoli ha proclamato tre giorni di lutto nazionale.