Libia. Rinviate le elezioni

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La Libia non ce l’ha fatta a perseguire l’obiettivo di svolgere le elezioni il 24 dicembre. Già nei giorni scorsi il presidente del Comitato per le elezioni della Camera dei rappresentanti al-Hadi al-Saghir aveva affermato in un intervento su February Tv Channel l’impossibilità di votare questo mese, e già alcune tribù erano riuscite ad ottenere per la loro peculiarità e per quanto riguarda il loro territorio lo spostamento della tornata elettorale al 2022. Le operazioni di controllo delle 5.385 candidature per la Camera dei rappresentanti, a cui si aggiungono le 98 per la presidenza, sono andate a rilento, ma alla base dello slittamento della data per le elezioni vi è la realtà della situazione politica precaria in un paese che esiste solo sulla carta, dove le 130 tribù hanno una sorta di autogoverno, le proprie milizie armate e ovviamente i propri interessi da coltivare.
L’Alta Commissione nazionale per le elezioni ha così dichiarato che le elezioni non si potranno svolgere dopodomani, com’era stato detto al G7 e negli altri consessi internazionali.
Tra i candidati alla presidenza vi sono l’attuale presidente del Consiglio presidenziale Abdel Hamid Dbeibah, che si era dimesso dopo essere stato in un primo momento escluso dalla competizione, il presidente della Camera dei rappresentanti Aqila Saleh e il generale Khalifa Haftar. La candidatura di Seif al-Islam Gheddafi, figlio 49enne dell’ex rais, è stata respinta anche perché indagato dalla Corte penale internazionale, ma il consenso verso di lui cresce, per cui sarà da vedere cosa accadrà nei prossimi tempi.
L’Alta Commissione nazionale per le elezioni ha fatto sapere di essere ora in attesa di conoscere dalla Camera dei rappresentanti la nuova data per le elezioni, che potrebbe essere il 24 gennaio.