Libia. Tripoli è tornata in mano al GNA di al-Sarraj

di Alberto Galvi

Nella giornata di ieri le forze in lotta per il GNA (Government of National Accord) hanno dichiarato di aver ripreso il pieno controllo su Tripoli dopo essere state assediate per più di un anno. Ricordiamo che il GNA della Libia è riconosciuto a livello internazionale.
Per quanto riguarda le forze militari dell’LNA (Libyan National Army), la cui base si trova nella città orientale di Bengasi, si sono ritirate da tutti i sobborghi di Tripoli.
Il ritiro rappresenta una brusca inversione per il comandante dell’LNA Khalifa Haftar, che l’anno scorso ha lanciato un’offensiva su Tripoli impegnandosi a unire la Libia dopo anni di guerra.
Nelle ultime settimane per le truppe del GNA le occupazioni militari sono arrivate dopo una serie di vittorie sul campo di battaglia contro le forze di Haftar. Prima della vittoria le truppe del GNA hanno sequestrato l’aeroporto internazionale di Tripoli.
Dallo scorso anno questo aeroporto è stato detenuto dall’LNA e più precisamente da quando Haftar ha lanciato il suo assalto alla capitale.
Da quando la Libia è stata divisa nel 2014 tra fazioni rivali, l’aeroporto internazionale di Tripoli è stato chiuso. Negli anni questa guerra ha attirato poteri di paesi esteri e un’enorme quantità di armi e mercenari stranieri.
In questo modo, le forze del GNA sostenute dalla Turchia, dal Qatar e dall’Italia sono state in grado di respingere le forze di Haftar di nuovo oltre i confini amministrativi della capitale.
Per quanto riguarda l’LNA di Haftar è sostenuto invece dagli Emirati Arabi Uniti, dall’Egitto e dalla Russia, ma non è stato in grado di compiere progressi significativi sin dall’inizio nel suo assalto alla capitale.
Il GNA ha messo in fuga le forze di Haftar con l’aiuto della potenza aerea turca che ha cambiato le sorti del conflitto.
La Turchia ha iniziato a novembre a fornire sostegno militare al GNA di Fayez al-Sarraj, dopo aver firmato un patto di cooperazione militare a fianco di un accordo di demarcazione marittima nel Mediterraneo per effettuare esplorazioni di natura energetica.
In questi anni di scontri all’interno dello Stato libico uno dei maggiori ostacoli alla risoluzione del conflitto è stato il coinvolgimento di una moltitudine di paesi e anche la convinzione da parte delle forze in conflitto che una vittoria militare consenta di consolidare il proprio il potere.
Infine la sistematica violazione dell’embargo ONU per la circolazione delle armi fa continuare questo commercio senza nessun problema.
Nella giornata di ieri ad Ankara durante una conferenza stampa congiunta con il primo ministro del GNA Fayez al-Sarraj, Erdogan ha promesso un maggiore sostegno al GNA, che combatte in Libia le forze di Khalifa Haftar e dei suoi alleati.
Una soluzione alla crisi in Libia può essere raggiunta solo politicamente e attraverso l’egida delle Nazioni Unite.