Libia. Tunisia e Marocco non saranno alla Conferenza di Berlino

di Mohamed Ben Abdallah

Come se non bastasse il marasma che c’è in Libia, anche le diplomazie stanno adottando scelte discutibili su chi far prendere parte o meno alla Conferenza di Berlino che si terrà domani.
Alla Tunisia, paese vicino e che risente in modo immediato della crisi libica, è stato negato il diritto di sedere al tavolo di Berlino, nonostante una specifica richiesta dell’Italia.
Ieri però la cancelliera tedesca Angela Merkel ci ha ripensato, ed ha inviato al presidente della Repubblica tunisina Kais Saied l’invito a recarsi in Germania. Troppo tardi: con un comunicato il ministero degli Affari esteri tunisino ha riportato il “ringraziamento” di Saied, ma anche l’intenzione a non prendere parte alla conferenza dal momento che il paese è stato escluso dagli incontri preparatori “nonostante l’insistenza per essere incluso in qualsiasi sforzo internazionale che tenga conto dei suoi interessi e degli interessi del popolo libico”.
Anche il Regno del Marocco ha espresso “il suo profondo stupore per la sua esclusione dalla conferenza prevista il 19 gennaio a Berlino, in Germania, sulla Libia”, anche perché “è sempre stato all’avanguardia degli sforzi internazionali per risolvere la crisi libica. Ha svolto un ruolo decisivo nella conclusione degli accordi di Skhirat, che sono, ad oggi, l’unico quadro politico, sostenuto dal Consiglio di sicurezza dell’ONU e accettato da tutti i protagonisti libici, in vista della risoluzione della crisi in questo paese magrebino fratello”.
“Il Regno del Marocco – conclude il comunicato del ministero degli Esteri di Rabat – proseguirà il suo impegno a fianco dei fratelli libici e dei paesi sinceramente interessati a contribuire a una soluzione della crisi libica”.