L’Italia in soccorso ai feriti di Bengasi

Farnesina – 

Ieri mattina un aereo C130-J dell’Aeronautica Militare, configurato per trasporto sanitario, è atterrato nella base libica di Benina, presso la città di Bengasi, e ha caricato a bordo 22 libici feriti. Si tratta di un primo gruppo giudicato idoneo al trasporto aereo dalla competente commissione medica del Ministero della Difesa. L’aereo ha lasciato la Libia nel pomeriggio ed è atterrato a Roma intorno alle 20:30 dello stesso giorno. I 22 feriti sono stati tutti ricoverati presso il Policlinico Militare del Celio.
L’operazione, attuata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in stretto coordinamento con i Ministeri della Difesa, dell’Interno, della Salute ed altre competenti Amministrazioni, segue altre iniziative con le quali l’Italia intende continuare a fornire assistenza umanitaria a tutte le forze di sicurezza libiche, impegnate nella lotta al terrorismo.
“La nostra azione – ha commentato il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Angelino Alfano – non si ferma qui. In questa logica, assicureremo assistenza anche attraverso la fornitura di kit medicali di emergenza alle varie strutture ospedaliere sparse nelle diverse aree del Paese. I nostri sforzi sono mirati ad aiutare i feriti libici in tutta la Libia, per sostenere così, in tutto il territorio, le loro azioni di contrasto al terrorismo”.
“L’impegno della Difesa in Libia, a sostegno delle forze che si oppongono al Daesh – ha detto il ministro della Difesa Roberta Pinotti -, è connotato da una forte valenza umanitaria espressa con l’operazione sanitaria militare Ippocrate. Inoltre, nell’ambito della missione europea “Sofia”, stiamo contribuendo all’addestramento della Guardia Costiera libica, in modo che possa autonomamente contrastare il traffico di esseri umani e di armi lungo le proprie coste”.

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