
di Mohamed Ben Abdallah –
Ancora accuse gravissime dall’Onu a Israele e ai gruppi armati palestinesi. Una commissione indipendente, incaricata dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i Diritti umani (Ohchr) di indagare sui fatti di Gaza anche a seguito delle denunce promosse in gennaio presso la Corte di giustizia dell’Aja dal Sudafrica e da altri paesi, ha portato ad un impianto accusatorio che vedrebbe il governo di Benjamin Netanyahu responsabile crimini contro l’umanità, e sette gruppi armati, tra cui l’ala armata di Hamas, di crimini di guerra.
Nella fattispecie gli investigatori hanno prodotto prove che accuserebbero il governo israeliano di “sterminio, persecuzione di genere contro uomini e ragazzi palestinesi, omicidio, trasferimento forzato, tortura e trattamenti inumani e crudeli”, ma anche atti di violenza sessuale e uso della fame come arma; Hamas ed altri sei gruppi sarebbero responsabili di attacco ai civili, con riferimento ai fatti del 7 ottobre costati la vita a 1.200 israeliani, omicidio, maltrattamenti e torture, rapimento di ostaggi compresi minori, distruzione di beni e oltraggio alla dignità individuale.
Presentando il rapporto il presidente della Commissione, la sudafricana Navanethem Pillay (in passato Alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani), ha affermato che è “imperativo che coloro i quali hanno commesso questi crimini siano chiamati a risponderne”, e ha ribadito che “Israele deve sospendere da subito le operazioni militari e i continui attacchi a Gaza, in particolare a Rafah, dove nell’assalto che c’è stato sono morti centinaia di civili”.
Come da prassi Israele ha risposto picche: con una nota le Idf (Israele Defense Forces) hanno comunicato che “le operazioni a Rafah non si fermeranno, e negli attacchi aerei di questa notte sono stati distrutti 30 obiettivi terroristici, tra cui tunnel, edifici militari e lanciarazzi, e uccisi terroristi armati”. Tradotto significa che gli israeliani sono intenzionati a procedere nella loro mattanza di civili, ormai quasi 38mila secondo quanto riportato dal ministero della Sanità di Gaza. Alle accuse di genocidio nei confronti di Israele si sono uniti al Sudafrica diversi paesi, ultimo in ordine cronologico la Spagna.
Sei i civili uccisi nelle ultime ore dalle bombe israeliane, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa palestinese Wafa; ad essere centrata nel quartiere di Zeitoun, a sud-est di Città di Gaza, è stata una casa ad uso esclusivamente abitativo. Numerosi i feriti.