Londra vuole dall’Ue un semi-ambasciatore. Barnier, ‘ci considerano un’organizzazione qualsiasi’

di Guido Keller

La Brexit è realtà da soli pochi giorni, ma si rischia già l’incidente diplomatico fra Bruxelles e Londra. Tutto ruota attorno alla rappresentanza diplomatica dell’Unione Europea nel Regno Unito, un atto dovuto per la parte al di qua della Manica, mentre il governo di Boris Johnson vorrebbe al massimo una delegazione dalle prerogative monche.
L’accordo per la Brexit, fatto all’ultimo e dopo mesi di estenuanti trattative, ha scongiurato il temuto “no deal” che avrebbe ad esempio comportato l’introduzione dei dazi sulle merci e la sospensione di molti servizi, ma tecnicamente spetterà al Parlamento europeo in una seduta di marzo ad avvallare in modo definitivo quanto stabilito.
Nonostante ben 142 paesi nel mondo tra cui Cina, Iran e Venezuela, riconoscano ai rappresentanti diplomatici dell’Unione europea le prerogative previste dalla Convenzione di Vienna del 1961, il governo di Boris Johnson si è impuntato ufficialmente per non creare precedenti, ad esempio concedendo all’ambasciatore e al corpo diplomatico un’immunità solo parziale. Il timore di Londra è infatti che poi altre organizzazioni possano richiedere una rappresentanza diplomatica con tanto di gradimento dell’ambasciatore come ha fatto l’Unione Europea, un’eventualità che, secondo i britannici, potrebbe comportare “conseguenze gravi”.
La persona designata a rappresentare l’Ue in Gran Bretagna è il 63enne João Vale de Almeida, che già era stato ambasciatore europeo negli Stati Uniti, ed ora è Bruxelles a lamentare il rischio che si crei un grave precedente, dal momento che se al diplomatico portoghese non venisse riconosciuta la forma piena di ambasciatore, come previsto dalla Convenzione di Vienna, si rischierebbe che anche i suoi colleghi nel resto del mondo venissero depotenziati nelle loro funzioni.
In realtà la posizione di Londra è debole, poiché solo l’Unione Europea ha caratteristiche che prevedono un’unica bandiera, un parlamento internazionale, un Consiglio europeo e per molti dei suoi membri una moneta unica. Semmai, come ha fatto notare il caponegoziatore europeo per la Brexit Michel Barnier, “pensano di considerarci come un’organizzazione internazionale qualsiasi, ma noi siamo un’Unione e i britannici ne hanno fatto parte per 47 anni”.

João Vale de Almeida. (Foto: Wikimedia. Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)).