L’Onu riconosce la Palestina, ‘Stato non membro’. Sì dell’Italia, Usa e Israele infuriati

di Giacomo Dolzani –

Quella odierna verrà ricordata dal popolo palestinese come una giornata memorabile: la Palestina, con 138 voti a favore, 9 contrari e 41 astenuti, è infatti stata ammessa come paese  osservatore delle Nazioni Unite, a grande maggioranza, dall’Assemblea Generale dell’Onu, nonostante l’opposizione di Usa ed Israele che, fino all’ultimo, hanno cercato di impedire questa schiacciante vittoria diplomatica del leader dell’Anp, Abu Mazen, la cui azione politica è stata fin dal principio finalizzata al raggiungimento di questo importante risultato.
Non sono stati infatti sufficienti il lobbismo di Tel Aviv, le pressioni americane o le minacce di Netanyahu a scalfire la determinazione di Abu Mazen, che ha incassato il “sì” oltre che, ovviamente, di tutti i paesi musulmani, anche di quasi tutti quelli africani, asiatici, di gran parte dei paesi emergenti ma, soprattutto, quello di alcuni grandi paesi europei come Italia e Francia, che hanno dato il loro appoggio alla causa palestinese.
Questa vittoria è principalmente un successo diplomatico e morale infatti, come poco prima del voto ha affermato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, “la situazione sul campo rimarrà immutata”, accusando l’Onu di aver preso una decisione controproducente che, come sostiene anche il governo Usa, intralcerà il processo di pace tra i due popoli.
L’aspetto diplomatico non è però l’unico ad essere coinvolto, dopo questo voto infatti il neonato stato di Palestina avrà accesso alla Corte Internazionale (ICC), cosa che potrebbe non piacere eccessivamente a chi, come Israele, Gaza e la Cisgiordania le bombarda quotidianamente, commettendo ogni giorno crimini che, finora, sono rimasti impuniti.
Il percorso di pace sarà sicuramente ancora lungo e complicato, soprattutto finché ci si troverà a dover trattare con leader della stessa schiatta di Sharon o Netanyahu ma, dopo anni di trattative che costantemente si concludevano con una beffa al popolo palestinese, la creazione di questo stato, anche contro la volontà israelo-statunitense, può essere considerato un grande passo avanti rispetto al nulla assoluto dei decenni scorsi.