L’Onu tira le orecchie a Salvini sui migranti. Lui, ‘è da scherzi a parte’

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Con una nota il ministro degli Esteri Enzo Moavero ha confermato di aver ricevuto dalla rappresentanza italiana presso le Nazioni Unite una richiesta di chiarimento sottoscritta da sei titolari di Procedure speciali del Consiglio dei Diritti Umani in merito a due recenti direttive del Ministero dell’Interno in materia di sicurezza delle frontiere e di immigrazione illegale. La missiva contiene inoltre alcuni rilievi di preoccupazione con riguardo alla bozza del cosiddetto “decreto sicurezza bis”, non ancora discusso dal Consiglio dei Ministri. “La lettera – precisa il comunicato -è stata trasmessa anche al Ministero dell’Interno e, naturalmente, riceverà da parte del governo la dovuta attenzione, in coerenza con il tradizionale rispetto degli impegni internazionali e dell’assoluta tutela dei diritti umani”.
Il documento di 11 pagine, che vede come prima firmataria la responsabile delle “procedure speciali” Beatriz Balbin, indica che “La direttiva di marzo rappresenta una seria minaccia ai diritti dei migranti, inclusi i richiedenti asilo e le persone vittime di tortura, sequestri, detenzioni illegali”, e che il “criminalizzare” le navi che soccorrono i migranti “alimenta il clima di ostilità e xenofobia” nei loro confronti in Italia. Inoltre le direttive del ministro dell’Interno Matteo Salvini violano, secondo l’Alto commissario, il principio stabilito dalla Convenzione di Ginevra che impedisce il respingimento, la deportazione o l’espulsione dei rifugiati verso paesi nei quali la loro vita verrebbe ad essere in pericolo, nella fattispecie la Libia, che “non può essere considerata un porto sicuro”.
Per questi motivi la lettera dell’Onu chiede che “venga ritirata la direttiva del Ministero dell’Interno del 15 aprile, che colpisce specificatamente la Mare Jonio” e che venga “da subito fermato il processo di approvazione del Decreto sicurezza bis”, il quale introdurrebbe sanzioni economiche per le ong che operano in mare e portano i migranti in Italia.
Ovviamente a Salvini non è andata giù la tirata d’orecchie arrivatagli da Ginevra, ed ha ribattuto che “Un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all’Italia, a Salvini per il decreto sicurezza, fa ridere, è da scherzi a parte”.