L’uccisione di al-Zawahiri

di Shorsh Surme

Dopo avergli dato la caccia per 21 anni, le forze statunitensi hanno ucciso il leader di al-Qaeda Ayman al-Zawahiri con un attacco di drone che lo ha colpito in una casa sicura a Kabul, in Afghanistan. Al-Zawahiri era a capo di al-Qaeda dal maggio 2011, quando le forze operative speciali statunitensi uccisero Osama bin Laden in Pakistan.
Con l’uccisione di al-Zawahiri gli Stati Uniti hanno eliminato il principale leader di al-Qaeda e la mente dell’11 settembre, un importante gesto simbolico sebbene al-Qaeda si sia indebolita in modo significativo negli ultimi 20 anni
La morte del terorista porta al-Qaeda ad un bivio importante, in quanto dovrà scegliere un nuovo emiro. I leader del gruppo dovranno decidere se optare per una figura di spicco conosciuta e fidata o per una più recente che possa attrarre maggiormente la prossima generazione di reclute. La loro decisione darà forma all’aspetto di al-Qaeda nel futuro: si colloca sullo sfondo di un movimento jihadista globale che è lontano dalla sua campana a morto, ma diminuito da due decenni di guerra globale al terrorismo guidata dagli Stati Uniti. Sia al-Qaeda che lo Stato Islamico sono stati costretti ad affidarsi a un modello di terrorismo in franchising, in cui una rete decentralizzata di affiliati e filiali compie attacchi in nome dell’ideologia del salafita-jihadismo.