L’Ue sanziona la Bielorussia per l’uso strumentale dei migranti

Intere famiglie fatte giungere in aereo a Minsk e ammassate al confine polacco per fare pressioni sull’Ue.

di Guido Keller

Il Consiglio europeo ha risposto all’iniziativa del leader bielorusso Alexander Lukashenko di ammassare migliaia di profughi lungo il confine polacco con una nuova lenzuolata di sanzioni.
Già in maggio aveva avvertito, a seguito delle sanzioni introdotte da Bruxelles per l’arresto di migliaia di oppositori, che avrebbe usato i migranti come ritorsione nei confronti dell’Ue, e da settimane intere famiglie con bambini sono state spinte verso occidente, addirittura portate con i camion al confine, mentre con le guardie davano indicazioni su come superare il filo spinato.
Il dispiegamento di militari e di poliziotti, almeno 15mila, ha bloccato il flusso di migranti provenienti da ogni dove, perlopiù dall’Iraq, dal Bangladesh e dalla Siria, trasformando così la linea di demarcazioni fra i due paesi in un accampamento di disperati, costretti al freddo e alla fame.
Il Pesc (Alto rappresentante per la Politica estera e le Politiche di sicurezza dell’Ue) Josep Borrell ha spiegato che, dopo aver modificato alcuni regolamenti, si potrà procedere con le sanzioni rivolte a entità e a presone che stanno facilitando l’arrivo dei profughi, e lo scopo è quello di “resistere alla strumentalizzazione dei migranti a fini politici”. L’Ue punta a favorire il ritorno a casa dei profughi, spesso fatti giungere in aereo all’aeroporto di Minsk, e già dall’Iraq è arrivata la disponibilità ad organizzare un ponte aereo per il rimpatrio dei propri cittadini su base volontaria.
Da parte sua Lukashenko ha affermato di voler rispondere con durezza alle sanzioni, “pensano che io scherzi”, ed ha ribadito l’intenzione di resistere. Si è detto disposto a far portare in Germania i migranti che non vogliono rientrare nei loro paesi, ed ha puntato il dito contro la Polonia, accusando Varsavia di cercare un conflitto “che noi non vogliamo”.
Lukashenko tuttavia è isolato. Anche il presidente russo Vladimir Putin, che pure è pronto a garantire la difesa militare della Bielorussia, ha risposto alla minaccia di Lukashenko di chiudere il gasdotto che fornisce l’Europa avvertendo che “se lederà gli interessi russi, vi saranno conseguenze”. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha comunque informato della proposta della Russia a fungere come “mediatore negoziale”, senza entrare in altri aspetti della vicenda.
L’Ue intende colpire con le sanzioni le compagnie aeree e le agenzie di viaggio coinvolte nella tratta dei migranti, nonché funzionari governativi che per mesi hanno organizzato viaggi dai vari paesi di provenienza dei migranti per poi ammassarli in Bielorussia e spingerli al confine polacco, tra l’altro a prezzi elevati.
Le misure stabilite dall’Ue si vanno ad aggiungere a quelle introdotte in precedenza che interessano 80 fra persone ed entità, tra cui il divieto per la compagnia aerea statale bielorussa Belavia di sorvolare lo spazio aereo dell’Unione e il congelamento de i 3 miliardi di aiuti europei destinati al paese.