Macedonia del Nord. Proteste contro le concessioni alla Bulgaria in cambio dell’adesione all’Ue

di Alberto Galvi –

A Skopje, capitale della Macedonia del Nord, almeno 47 agenti di polizia sono stati feriti durante le proteste contro una proposta francese che mira a porre fine a una controversia con la Bulgaria che blocca la candidatura di Skopje all’adesione all’UE.
La proposta francese mira a porre fine a una controversia sui diritti etnici con la Bulgaria che oggi blocca la candidatura di Skopje. I manifestanti hanno lanciato pietre, fuochi d’artificio, bombe a benzina e altri oggetti contro la polizia, danneggiando edifici governativi.
Per più di due anni la Bulgaria ha bloccato l’avvio dei negoziati di adesione della Macedonia del Nord, chiedendo che la minoranza di circa 3.500 bulgari che vivono nel paese baltico Nord fosse menzionata nella Costituzione per garantire la loro parità di diritti.
Le proteste sono iniziate grazie al partito nazionalista di opposizione VMRO-DPMNE (Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone), infuriato per le concessioni fatte alla Bulgaria che è un membro dell’UE dal 2007. In origine la Bulgaria aveva avanzato richieste molto maggiori, toccando questioni linguistiche e storiche. Tuttavia l’opposizione nazionalista macedone considera inaccettabili anche le altre eventuali concessioni.
Il primo ministro della Macedonia del Nord Dimitar Kovacevski ha detto al presidente dell’UE Charles Michel che il suo paese può convivere con le concessioni che la Bulgaria ha già formalmente accettato e che ora richiede il sostegno del Parlamento per l’approvazione, la cui seduta è attesa a giorni.
La Macedonia del Nord ha ricevuto il via libera da Bruxelles nel 2020 per avviare i negoziati di adesione all’UE, ma non è stata fissata una data per l’inizio formale dell’iter. Nel 2018 ha accettato di cambiare il suo nome da Macedonia a Macedonia del Nord per ottenere il sostegno della Grecia all’adesione UE.