Macron, l’uomo che muove l’Europa e mezzo mondo

di Roberto Labate

Ha ormai un ruolo di primissimo piano nella politica europea e mondiale. L’ultimo vertice G7 è tenuto non a caso a Biarritz, cittadina francese molto elegante, dove i grandi della Terra avevano l’agenda dettata da lui e dai suoi tempi.
Ma chi è Macron? Da quali interessi è retto? E chi lo ha messo lì, a fare cosa?
In Italia non si sa praticamente nulla di Macron, non ci sono libri pubblicati che delineino una storia, tanto meno investigativa. Qualcosa trapela da articoli di giornale di qualche giornalista francese, o corrispondente in Francia. I giornalisti italiani ben informati ovviamente sanno qualcosa, ma non ne parlano molto, perché con un Trump molto aggressivo e sull’orlo dell’Impeachment orami da parecchio tempo, Macron sembra una diga allo strapotere americano, russo e cinese. Una sorta di architrave dell’Europa sotto la quale possiamo ripararci noi tutti, europei ed italiani.
Ma anche sull’intoccabile Macron ormai sono stati pubblicati libri, in Francia, e scritto articoli da ricercatori inequivocabili, che pure stranamente, in Italia e in Europa non sono noti. E anche questo aspetto è un lato del potere di Macron, un leader seduttore, come avrebbe detto Pasolini, che dietro il suo aspetto da bravo ragazzo primo della classe può nascondere qualsiasi cosa.
Da un po’ di tempo è scoppiato in Francia il caso Benallà, un fatto che sembrerebbe insignificante per come è stato trattato, ma che nasconde una verità inquietante e poco conosciuta.
Benallà era fino a poche settimane fa la guardia del corpo di Macron, che lo seguiva, ritratto ovunque accanto al presidente, sempre ad un solo metro di distanza.
Poi sono comparsi dei video in cui si vedeva lo stesso personaggio picchiare brutalmente dei manifestanti, cosa che ben difficilmente è consentita ad un poliziotto francese, ben addestrato. E da delle indagini è emerso che questo Benalla non risulta appartenere a nessun corpo di Polizia o di sicurezza francese, e anzi non essere neppure un cittadino francese. E’ stato allontanato, da qualche settimana, e oggi lavora per una società di sicurezza. Capitolo chiuso, sembrerebbe.
Ma in realtà la storia è ben più lunga e complessa di una singola guardia del corpo con comportamenti inappropriati.
E qui si apre la parte che non si conosce di Macron, una parte molto inquietante.
Macron, quando era ministro dell’Economia, posizione comunque rilevantissima nel governo Hollande, proposto e messo in quella posizione dall’uomo d’affari Attalì, parte di quei personaggi e uomini di potere che hanno agevolato e finanziato l’ascesa di Macron, si era recato in Algeria diverse volte, era stato ricevuto dai dirigenti della più grande compagnia finanziaria ed energetica algerina che procura energia alla Francia, settore quanto mai strategico. E questi dirigenti hanno deciso di finanziarlo, pesantemente, per la sua campagna elettorale, contro uno screditato Hollande, reduce da quattro anni problematici all’Eliseo, contornati da storie che lo hanno reso ridicolo, come quando si è recato in vespa col casco dall’amante, seguito e fotografato da alcuni reporter. E’ evidente che questa cosa in sè non è che sia gravissima, per un uomo che decide di rompere una relazione per un’altra donna, ma il fatto di farsi riprendere e fotografare, col casco, lo ha reso ridicolo, cosa che per un politico è letale.
Per cui Macron si è trovato contro in sostanza solo l’estrema destra della le Pen e i partiti d’estrema sinistra ed ex-gaillusti che non avevano possibilità.
Anche perché non erano foraggiati come Macron dalla più grande compagnia finanziaria algerina, e dalle più grandi istituzioni finanziarie francesi e mondiali da cui Macron proveniva, e di cui poi ha fatto gli interessi, in un paese in cui nella realtà la povertà cresceva, tanto che poi quando ha continuato a perseguire gli interessi della finanza che lo aveva eletto ha provocato proteste sociali enormi, di chi in povertà non aveva più nulla da perdere, ed è nato anche il movimento dei Gilet gialli, che ha paralizzato al Francia per mesi.
Ma la compagnia algerina non lo ha finanziato senz’altro gratis per cui, oltre ad assicurarsi importanti commesse energetiche, gli ha messo anche un uomo accanto, per proteggerlo in teoria, più verosimilmente per controllarlo e spiarlo, un infiltrato. Benallà, appunto. Il quale è stato accanto sempre al presidente, l’uomo che fa ridere colle sue spiritosaggini e battute la moglie di Macron, vera anima grigia della presidenza, che ha coordinato da sempre l’ascesa e le conoscenze sempre studiate del marito. La coppia è arrivata da aver in prestito mezzo milione di euro per un appartamento a Parigi da un miliardario, Bernard Arnault, una delle conoscenze della coppia presidenziale. E’ stato lo stesso miliardario a presenziare al suo matrimonio e a fargli avere il suo primo incarico presso una Banca d’affari a livello mondiale.
Ma intanto il potere di Macron è divenuto totale. Detassare le grandi compagnie, incontrare e trattare coi grandi dellaTterra, presiedere il G7, imporre le sue politiche e il suo europeismo fatto di finta accoglienza, in realtà di respingimenti a Ventimiglia, sono aspetti e tratti tipici del personaggio seduttore, che si muove scaltramente, e di cui molto pochi sanno qualcosa.