Malaria: una piaga che surclassa il Covid-19

di C. Alessandro Mauceri –

Ad oggi l’argomento principale di discussione, sia in campo politico che economico, è il Covid-19. Eppure esistono malattie che stanno causando epidemie ben più gravi che causano milioni e milioni di morti in tutto il mondo.
Una di queste è la malaria: presente sulla Terra dal Neolitico, è citata su a testi cinesi e indiani vecchi di millenni; perfino Omero la cantò nell’Iliade, la questione sembra però dimenticata, perché? Il 94% di tutti i decessi per malaria avvengono in Africa e questo può essere un motivo, di tutto quello che avviene in questo continente si parla poco. Ogni anno il prezzo che l’Africa paga per la presenza della malaria è elevatissimo: gli ultimi dati dell’OMS, risalenti al 2018, parlano di 228 milioni di malati e oltre 405.000 morti (a fronte di 3.662.000 casi di COVID-19 e 252.747 vittime). Nel 2018, il costo della malaria in termini di vite umane è altissimo: il 67% dei decessi per malaria (272.000) sono bambini di età inferiore ai 5 anni. Per fronteggiare la malattia lo stesso anno, sono stati spesi oltre 5 miliardi di dollari (di cui 2,7 miliardi per il suo controllo e per finanziare i tentativi di eliminarla da parte di governi di paesi dove è endemica). Il maggior numero di contagi si verifica in Nigeria (quasi il 24% di tutti i morti per malaria a livello mondiale), seguita dalla Repubblica Democratica del Congo, dalla Tanzania, dall’Angola, dal Mozambico e dal Niger.
Nei giorni scorsi, uno studio condotto da ricercatori del Kenya e del Regno Unito i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications, ha annunciato di aver trovato un possibile strumento per ridurre sensibilmente i contagi, se non addirittura azzerarli. Analizzando le zanzare Anopheles sulle rive del lago Vittoria, in Kenya, i ricercatori avrebbero scoperto una microspora, microsporidia MB, presente nell’intestino e nei genitali degli insetti che impedisce la trasmissione del parassita che causa la malaria. “La ricerca ha dimostrato che il microbo viene trasmesso dalle zanzare femmine alla propria prole ad alti tassi, e non uccide o provoca danni evidenti all’ospite”, ha detto Jeremy Herren, del Centro internazionale di fisiologia ed ecologia degli insetti (Icipe) del Kenya. Non è ancora del tutto chiaro in che modo agisca la microsporidia MB, se attivando il sistema immunitario della zanzara (rendendo impossibile la diffusione di infezioni) o agendo sul metabolismo della zanzara (reso inospitale per il parassita della malaria). Il problema è che in natura questa microspora si trova solo nel 5% degli insetti. Secondo i ricercatori sarebbe sufficiente che il 40% delle zanzare di un territorio potessero diventare portatrici di microsporidi MB per ridurre drasticamente il numero di casi di malaria. “I dati che abbiamo finora suggeriscono che è un blocco molto potente della malaria”, ha dichiarato Herren. “Siamo entusiasti del suo potenziale per il controllo della malattia”.
Di questo fenomeno e dell’esistenza di questo fungo e i suoi effetti sulla malaria avevano parlato anche Jacob C.Koella, Lena Lorenz e Irka Bargielowski, nel 2009. Nel loro lavoro dal titolo Microsporidians as Evolution‐Proof Agents of Malaria Control, pubblicato sul volume 68 di Advances in Parasitology, si riporta che i “microsporidiani parassiti che infettano le zanzare potrebbero essere agenti potenzialmente efficaci e sostenibili per il controllo della malaria”. Con il risultato che “l’intensità della trasmissione può essere notevolmente ridotta”.
I ricercatori keniani e del Regno Unito hanno ribadito la tesi che esiste un modo per ridurre drasticamente (se non annullare) i casi di malaria e salvare quasi mezzo milione di vite umane ogni anno. La questione Covid-19, che attualmente monopolizza il dibattito sanitario mondiale, riguarda una malattia che non figura nemmeno nelle statistiche sulle cause di morte e morbilità del Global Burden of Disease Study, il progetto internazionale che coinvolge ricercatori provenienti da 127 paesi. La malaria, invece, occupa una posizione di rilievo in questa classifica sia a livello globale che, soprattutto, nel continente africano, dove uccide quasi una persona su sette. Nel mondo si muore più di malaria che di morbillo o di leucemia o di epatite o di diabete e, sicuramente, più che di Covid-19.