Malawi. Chakwera ha sospeso i poteri del vicepresidente Chilima

di Alberto Galvi

Dopo che l’ACB (Anti-Corruption Bureau) del Malawi ha accusato Saulos Chilima di accettare tangenti in cambio di contratti governativi, il presidente Lazarus Chakwera ha sospeso i poteri del suo vicepresidente.
I risultati dell’ACB arrivano un mese dopo che la National Crime Agency britannica ha mostrato che Chilima era nell’elenco dei funzionari del governo del Malawi che ricevevano tangenti dall’uomo d’affari nato in Malawi Zuneth Abdul Rashid Sattar, insieme al capo del personale per le residenze statali Prince Kapondamgaga e al presidente dell’Autorità per gli appalti pubblici e l’eliminazione dei beni John Suzi Banda. Diversi ministri ed ex ministri sono già stati arrestati in relazione al caso.
Sattar si è trasferito nel Regno Unito nel 2014 e ora è cittadino britannico, ed è il direttore di 11 società con sede nel Regno Unito: è stato arrestato l’anno scorso con l’accusa di aver fornito tangenti a funzionari del governo del Malawi.
Secondo l’accusa le tangenti sono state pagate per ottenere contratti dal servizio di polizia, dalle forze di difesa e dal dipartimento dell’immigrazione del Malawi. Sattar nega le accuse. La polizia e l’esercito hanno assegnato 16 contratti per un valore di 150 milioni di dollari a cinque società di proprietà di Sattar tra il 2017 e il 2021.
Il presidente Chakwera ha anche licenziato l’ispettore generale del servizio di polizia del Malawi George Kainja e sospeso altri due funzionari. I quattro sono tra i 13 funzionari governativi che l’ABC ha scoperto di aver ricevuto denaro da Sattar tra il 2017 e il 2021.
Non avendo l’autorità costituzionale per farlo, Chakwera non poteva licenziare o sospendere formalmente Chilima. Nel 2020 il candidato alla presidenza Saulos Chilima, aveva collaborato con Lazarus Chakwera per vincere le elezioni, ripetute a seguito di una frode nel primo voto del 2019.
Secondo l’indagine dell’ACB anche 53 funzionari pubblici e 31 individui del settore privato hanno ricevuto denaro da Sattar tra marzo e ottobre dello scorso anno, portando il totale a 84 persone sospettate di essere coinvolte nel malaffare.