Malawi. Dopo l’annullamento dell’elezione di Mutharika l’esercito si schiera con i manifestanti

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Cresce la tensione in Malawi, dove lo scorso 3 febbraio la Corte costituzionale ha accolto il ricorso dei due principali partiti d’opposizione, il Partito del Congresso del Malawi (Mcp) di Lazarus Chakwera e il Movimento unito per la trasformazione (Utm) di Saulos Chilima, annullando così le elezioni del scorso 21 maggio che avevano decretato la vittoria del presidente uscente Peter Mutharika. Da subito infatti parso evidente che non tornassero i conti fra le scene scrutinate e l’effettivo numero dei votanti, per cui si era parlato di brogli. La Corte costituzionale, presieduta dal giudice Dingiswayo Madise, ha anche respinto nel tempo record di 9 giorni il ricorso di Mutharika.
Da giorni nel paese si susseguono corpose manifestazioni antigovernative, ma il dato nuovo è che l’esercito si è schierato con i manifestanti proteggendone i cortei: chi protesta chiede a Mutharika di firmare la legge approvata dal parlamento che garantirebbe maggiore democrazia e regolarità nelle elezioni.
Nei giorni scorsi la polizia ha provveduto ad arrestare diversi manifestanti impegnati nella lotta per i diritti civili tra cui Gift Trapence e il reverendo McDonald Sembereka.
Alle elezioni del 2019 Mutharika aveva ottenuto il 38,7% delle preferenze, Chakwera il 35,41% e Chilima il 20,24%.
Le elezioni si terranno il prossimo 19 maggio.