Malawi. La Corte Costituzionale ha annullato i risultati delle elezioni presidenziali

di Alberto Galvi –

La Corte Costituzionale del Malawi ha annullato le elezioni dello scorso maggio, che avevano riportato al potere il presidente Peter Mutharika, portando a scontri che avevano provocato morti e disordini diffusi. La sentenza è arrivata dopo 7 ore di camera di consiglio della Corte Costituzionale nella capitale Lilongwe. Il procedimento giudiziario che ha portato a questa sentenza è durato più di 3 mesi.
I leader dell’opposizione hanno criticato la MEC (Malawi Electoral Commission) per aver infranto le procedure elettorali come stabilito nella Legge sulle PPEA (Parliamentary and Presidential Elections Act) e la costituzione del Malawi. Questa è la prima volta che un’elezione presidenziale è stata legalmente contestata in Malawi dall’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1964.
In quella tornata elettorale Mutharika aveva vinto con un sottile margine di differenza sul leader dell’opposizione Lazzaro Chakwera. Alle elezioni del 21 maggio scorso il presidente in carica infatti era stato dichiarato vincitore con il 38,6% dei voti, mentre Lazarus Chakwera, ha perso con soli 159 mila voti ottenendo il 35,4% dei consensi, sostenendo di essere stato derubato della vittoria, mentre l’ex vicepresidente Saulos Chilima è arrivato terzo con il 20,2%. Gli altri 4 candidati hanno ottenuto collettivamente quasi il 6% dei voti.
La Corte Costituzionale ha richiesto nuove elezioni entro 150 giorni e ha anche ripristinato l’ex vicepresidente Saulos Chilima. La richiesta di annullare le elezioni è stata presentata dallo stesso leader dell’opposizione dell’UTMP (United Transformation Movement Party) e da Lazarus Chakwera, leader dell’MCP (Malawi Congress Party).  
Lo scorso agosto, la Corte Suprema d’Appello del Malawi aveva respinto l’appello di Mutharika e della MEC. Le presunte irregolarità che i 2 leader dell’opposizione avevano portato dinanzi all’Alta Corte non erano sufficienti per influire sul risultato, provocando disordini tra la popolazione.
Successivamente il giudice della Corte Costituzionale Ivy Kamanga, leggendo dal giudizio della sentenza di 500 pagine, ha citato le varie irregolarità e anomalie commesse come quella dell’uso del fluido correttore Tippex, che è stato impiegato dagli ufficiali della MEC per nascondere i voti. La MEC è stata criticata anche per l’uso di forme di conteggio duplicate anziché originali per determinare il vincitore.
In questi giorni in Malawi c’è stata una forte tensione dopo mesi di scontri tra la polizia e i sostenitori dell’opposizione, molte scuole sono state chiuse e alcuni trasporti pubblici sono stati sospesi prima della decisione di lunedì scorso della Corte Costituzionale.
I 5 giudici hanno anche ordinato alla MEC di pagare le spese legali dei 2 candidati dell’opposizione che hanno contestato il risultato, ma hanno dichiarato che Mutharika deve coprire le proprie spese legali. La sentenza può essere impugnata ora presso la Corte Suprema.
Mutharika rimarrà al potere fino a quando non avranno luogo le prossime elezioni. La decisione della Corte prevede anche il diritto di presentare ricorso.
Sempre di più negli ultimi anni le istituzioni dei paesi del continente africano tendono a garantire una soluzione pacifica per le tensioni interne prima, durante e dopo le elezioni, al fine di salvaguardare la democrazia.