Maldive. Yameen fa arrestare giudici e oppositori politici. Proclamato lo stato d’emergenza

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E’ crisi politica alle Maldive, dove il presidente della Repubblica, Abdulla Yameen , ha proclamato lo stato d’emergenza. Alla base della situazione caotica che si è venuta a creare vi sono gli attriti fra il presidente e la Corte costituzionale, la quale gli aveva imposto il rilascio degli oppositori politici che Yameen aveva fatto arrestare. Il governo non solo non ha atteso alla sentenza dell’Alta corte, bensì ha provveduto ad ordinare ulteriori operazioni di polizia che hanno portato all’arresto del leader dell’opposizione ed ex presidente Maumoon Abdul Gayoom con le accuse di corruzione e di tentato colpo di Stato. Ieri sono finiti dietro alle sbarre anche il presidente della Corte costituzionale ed uno dei giudici, Abdulla Saeed e Ali Hamid.
Gayoom era stato presidente-dittatore del paese per 30 anni, fino alle prime elezioni democratiche del 2008, e su Twetter ha scritto che “non ho fatto nulla” per essere tratto agli arresti. “Vi chiedo – ha aggiunto – di rimanere fermi e determinati, non abbandoneremo il lavoro di riforma che stiamo portando avanti”.
Anche il predecessore di Yameen, Mohammed Nasheed, è intervenuto per chiedere a India e Usa la loro attivazione per far fronte alla crisi. Questi, che è stato presidente dal 2008 al 2013, è stato condannato nel 2015 a 13 anni di carcere con l’accusa di terrorismo, ma è riuscito a riparare in Gran Bretagna dove ha chiesto asilo politico.
E’ palese che Yameen, giunto alla fine del suo mandato, stia cercando di prorogare il suo potere in una realtà che vede il presidente della Repubblica essere di fatto padrone del paese nonché massima autorità religiosa. Le Maldive, mille isole e 400mila abitanti, hanno un parlamento monocamerale costituito da 50 deputati, 42 dei quali provenienti dagli atolli-circoscrizioni e 8 nominati direttamente dal presidente.
Non vi sono notizie del coinvolgimento dei resort e delle zone turistiche nelle azioni di polizia, nelle dimostrazioni antigovernative e nei disordini di piazza in corso, ma diversi governi hanno raccomandato ai propri cittadini la prudenza.