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Il presidente del Mali Ibrahim Boubacar Keita si è ufficialmente candidato per le elezioni del 29 luglio, dove correrà per una coalizione che raggruppa una settantina di partiti politici. Si è invece ritirato Dioncounda Traoré, che avrebbe dovuto rappresentare Adema (Alleanza per la democrazia in Mali), la terza forza politica del Paese.
L’uscita di scena di Traoré è stata annunciata ieri, il giorno dopo una riunione a Bamako della coalizione di Keita, nel corso della quale è stata confermata la sua “volontà e disponibilità a servire ancora il Paese”.
Stando ad alcuni media locali, il passo indietro di Traoré “arriva un po’ tardi”, e potrebbe mettere in difficoltà Adema. A tre mesi dal voto, questa formazione potrebbe non riuscire a trovare un sostituto credibile che metta d’accordo tutte le anime del partito.
Attesa poi per venerdì l’investitura di Soumaila Cissé, leader del secondo partito di opposizione, l’Unione per la repubblica e la democrazia (Urd), che a fine aprile è stato scelto anche come leader di una coalizione che si propone di “battere democraticamente” Keita alle urne.
La principale sfida per chiunque voglia raggiungere la presidenza restano le riforme economiche ma soprattutto la stabilità e la riconciliazione nazionale: dal 2012 si susseguono gli attacchi di gruppi ribelli, anche contro obiettivi civili.
