Mali. Allarme sicurezza: a rischio le elezioni del 29 luglio

Impiegati in sciopero per l'aumento degli attacchi jihadisti.

Red/Dire –

In Mali gli impiegati incaricati delle operazioni di voto per le legislative e le presidenziali in programma a fine mese hanno deciso di proseguire uno sciopero ad oltranza, accusando le autorità di governo di non aver ancora incontrato i rappresentanti dei sindacati.
Le elezioni generali sono previste il 29 luglio: c’è la speranza che possano rafforzare le istituzioni ma di recente sono aumentate le violenze dei gruppi armati anti-governativi. Negli ultimi giorni attacchi hanno colpito sia obiettivi civili che militari.
I lavoratori pubblici denunciano l’assenza di sicurezza e di garanzie e lo sciopero rischia di far slittare la data delle elezioni. Sebbene l’esercito maliano riceva il sostegno dell’operazione militare francese Barkhane, dei caschi blu della missione Minusca dell’Onu e di una task force regionale interafricana – il G5 Sahel – molte aree restano preda delle incursioni dei miliziani.
Domenica, un attacco contro una postazione della missione francese ha causato 31 vittime, tra cui otto militari francesi, rimasti feriti. Il giorno seguente, secondo Pinal, un’associazione che difende i diritti della minoranza fulani, il villaggio centrale di Bambou è stato assaltato da uomini armati che avrebbero anche incendiato una trentina di case, costringendo gli abitanti alla fuga. Sui social network l’associazione ha anche pubblicato fotografie, rilanciate oggi dai quotidiani locali.
Ai movimenti armati che dal 2012 si oppongono al governo di Bamako, si sommano anche le diatribe tra gruppi interetnici.
Ieri a Nouaksciott, in Mauritania, i leader dei Paesi del G5 Sahel hanno fatto il punto per ottenere, assieme alla Francia, più fondi per intensificare la lotta al jihadismo.