Mali-Burkina-Costa D’Avorio: intesa per area esentasse

Al centro un accordo per le potenzialità di sviluppo dell'agricoltura

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Una “zona economica speciale” sarà presto costituita tra la regione di Korogho, in Costa D’Avorio, quella di Bobo-Dioulasso, in Burkina Faso, e quella di Sikasso, in Mali.
Proprio a Sikasso, ieri, i premier dei tre paesi hanno dato l’annuncio. L’obiettivo, ha spiegato il ministro delle Finanze del Mali Boubou Cissè, è “creare e rafforzare progetti industriali pubblici e privati” nella zona transfrontaliera.
L’iniziativa, sostenuta dalla Banca mondiale e dalla Banca africana di sviluppo, prevede per le imprese “un quadro giuridico più vantaggioso” che nelle altre regioni dei tre paesi.
Sul tavolo c’è l’idea di una zona franca, esentasse, comune ai tre paesi. Questi applicano già i regolamenti dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (Uemoa), in cui vige la libera circolazione di persone e beni.
Se la regione attira l’attenzione dei dirigenti dei tre paesi, osserva l’edizione africana della rivista francese “Le Point”, è per il suo potenziale agricolo. La testata parla in particolare del “paradosso di Sikasso”: sebbene sia molto povera, la regione maliana possiede quasi sei milioni di ettari coltivabili e i suoi abitanti allevano il 16 per cento del bestiame nazionale.
Nell’area, la Costa d’Avorio produce cotone, anacardi, mais, patate dolci, riso e tabacco.