Mali. Dopo 9 anni a Kidal torna a sventolare tricolore nazionale

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A Kidal, una città dove restano attive unità ribelli, la bandiera rossa, gialla e verde del Mali sventola di nuovo sul palazzo del governatore: un segno, questo, che i colloqui del Comitato di monitoraggio degli Accordi di Algeri si sono conclusi positivamente.
“Guardare i colori del vessillo maliano trasmettono un senso di orgoglio, umiltà e patriottismo”, ha commentato il colonnello Fodé Malick Sissoko, a capo del governo locale.
A Kidal ieri è stato compiuto un altro passo verso la pace. Gli ex esponenti delle milizie e dirigenti di governo di transizione si sono incontrati e hanno stabilito di rilanciare gli Accordi di Algeri con cui nel 2015 il Paese ha iniziato il faticoso processo con cui mettere fine alla guerra civile, iniziata tre anni prima. Entusiasmo è stato espresso anche dal ministro degli Affari esteri algerino, Sabri Boukadoum, che stando alla stampa locale ha dichiarato: “Questa giornata costituisce un evento senza precedenti e un segnale in grado di dare un potente input al processo di pace e di riconciliazione sostenuto dall’Algeria, in collaborazione con la comunità internazionale rappresentata dal Comitato”.
Secondo gli osservatori, a facilitare l’intesa ha contribuito il nuovo esecutivo ad interim, che si è formato di recente dopo che la giunta militare (responsabile del colpo di stato dell’agosto scorso) ha lasciato il potere.
Secondo il ministro per la Riconciliazione, il colonnello Ismael Wagué, è stato affrontato anche il nodo del disarmo e del reintegro degli ex combattenti nelle forze regolari: ben 400 ex miliziani del nord secondo il ministro stanno effettuando il training e presto saranno in grado di unirsi all’esercito.
La Missione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma), esprimendo soddisfazione per la buona riuscita dell’incontro, ha annunciato un milione di dollari di stanziamento per ripristinare a Kidal i servizi di base, dato che la popolazione non ha accesso ne’ all’acqua potabile ne’ ai servizi medico-sanitari.