Mali. La transizione del neo presidente Bah Ndaw tra sanzioni ECOWAS e nuovo governo civile

di Alberto Galvi –

Gli Stati dell’ECOWAS (Economic Community of West African States) hanno sostenuto le sanzioni contro il Mali fino a quando non sarà nominato un primo ministro civile. Il mediatore dell’ECOWAS Goodluck Jonathan ha potuto visitare l’ex primo ministro Boubou Cisse e l’ex presidente del parlamento Moussa Timbine, ancora detenuti nel campo militare di Kati, senza riuscire ad ottenere il loro rilascio.
L’ECOWAS ha imposto sanzioni al Mali dopo il colpo di Stato militare del 18 agosto scorso, che ha rovesciato il presidente Ibrahim Boubacar Keita a seguito di proteste civili di massa contro la sua amministrazione per una cattiva gestione dell’economia, una disputa sulle elezioni legislative, una debole lotta contro gli insorti islamisti e una serie di episodi di corruzione.
Sebbene il governo militare sia popolare tra alcune fasce sociali, i leader dell’ECOWAS ritengono che il colpo di Stato sia stato una soluzione sbagliata. Le sanzioni sono state decise dai Paesi della regione nel tentativo di spingere il governo militare a ripristinare rapidamente un governo civile. I vicini del Mali sono ansiosi di evitare che la fragile nazione africana scivoli nel più totale disordine istituzionale.
In Mali parti del Paese sono già fuori dal controllo del governo con migliaia di truppe francesi, africane e delle Nazioni Unite dislocate a causa di una insurrezione jihadista emersa per la prima volta nel 2012. Queste truppe effettuano una lotta congiunta contro i militanti islamisti in tutta la regione del Sahel.
Una commissione dell’ECOWAS ha già sospeso il Mali dai suoi organi decisionali, chiuso i confini dei suoi Stati membri e fermato gli scambi finanziari e commerciali ad eccezione dei beni di prima necessità come le attrezzature per combattere il coronavirus, i medicinali, i prodotti petroliferi e l’elettricità. Le altre sanzioni riguardano il divieto di scambi commerciali e flussi finanziari.
Il governo militare del Mali ha approvato un piano per ripristinare il governo civile dopo il colpo di Stato e ha nominato un comitato che ha scelto l’ex ministro della Difesa Bah Ndaw come presidente ad interim.
Ndaw, ha intanto prestato giuramento come presidente ad interim del Mali, più di un mese dopo che un colpo di Stato militare ha deposto il presidente Ibrahim Boubacar Keita. Il leader del colpo di Stato, il colonnello Assimi Goita, ha prestato giuramento invece come vicepresidente.
I membri della coalizione di opposizione M5-RFP (Mouvement du 5 Juin-Rassemblement des Forces Patriotiques), che hanno organizzato le proteste di massa contro il leader allontanato seguiranno da vicino l’evoluzione degli eventi, essendosi già sentiti messi da parte nel processo di nomina del suo sostituto e dall’incarico dato a Goita come vicepresidente. L’M5-RFP vuole ottenere uno status paritario con la giunta durante il periodo di transizione.
Il presidente ad interim governerà per un massimo di 18 mesi prima di organizzare le elezioni generali. Ndaw nominerà quindi un primo ministro, con un governo di transizione, composto da un massimo di 25 membri. Questa decisione sarà presa entro pochi giorni.