di Giuseppe Gagliano –
Le forze armate maliane hanno lanciato un’importante offensiva contro i gruppi terroristici del CSP/JNIM (Coalizione per la Salvezza del Sahel/Jama’at Nusrat al-Islam wal-Muslimin) con l’obiettivo di riprendere il controllo di Tinzaouatène, l’ultima località alla frontiera con l’Algeria ancora sotto occupazione terroristica.
Questa regione è stata teatro di frequenti attacchi e occupazioni da parte di gruppi armati, che utilizzano la porosità del confine per muoversi liberamente tra Mali e Algeria, creando una persistente minaccia alla stabilità regionale.
La riconquista di Tinzaouatène rappresenta un passo cruciale per le autorità maliane nella loro lotta contro il terrorismo, mirato a ristabilire il controllo territoriale e a ridurre l’influenza di questi gruppi jihadisti nel nord del paese. Questa operazione rientra in una strategia più ampia di contrasto al jihadismo nel Sahel, una delle aree più instabili del continente africano, dove convergono interessi strategici, criminalità organizzata e traffici illeciti. La situazione è particolarmente complicata dalla presenza di numerosi gruppi armati, tra cui il JNIM, affiliato ad al-Qaeda, che sfruttano la debolezza istituzionale del Mali e di altri paesi della regione per consolidare il proprio controllo su vaste aree.
L’offensiva maliana segue mesi di preparazione, supportata anche da forze internazionali, ed è vista come un tentativo di riconquistare una posizione strategica fondamentale, sia per impedire l’avanzata dei terroristi verso il sud, sia per garantire la sicurezza delle frontiere settentrionali del Mali.
L’operazione “Vengeance” in corso nel Mali continua ad avanzare con decisione, evidenziando la determinazione delle forze armate maliane e dei loro alleati, tra cui i mercenari del gruppo Wagner e le milizie pro-governative guidate dal Generale Gamou. Dopo una sosta strategica a Tin Essako, il convoglio, che comprende circa 80 veicoli blindati e il supporto di droni Bayraktar TB2, ha proseguito verso Tinzaouatène, dove si è unito a un altro distaccamento proveniente da Tessalit. Questo dispiegamento militare massiccio sottolinea l’intento del Mali di riprendere il controllo delle aree occupate dai gruppi terroristi CSP-DPA e di mettere fine alla loro avanzata nella regione settentrionale. Le operazioni notturne, utilizzate per eludere la vigilanza nemica e massimizzare le probabilità di successo, riflettono una nuova tattica adottata dall’esercito maliano in risposta alle difficili condizioni sul terreno. Tuttavia, questa offensiva ha generato nuove tensioni diplomatiche con l’Algeria, in particolare dopo discorsi accusatori alle Nazioni Unite, che hanno esasperato i rapporti già fragili tra i due paesi. L’Algeria, da parte sua, potrebbe rafforzare le misure di sicurezza lungo la propria frontiera, complicando ulteriormente la situazione geopolitica nella regione e rendendo più arduo il compito delle forze maliane di ottenere una vittoria decisiva. Il rischio di scontri imminenti con le forze del CSP-DPA è alto, e la prossima fase dell’operazione sarà cruciale per determinare l’equilibrio di potere nella regione di confine.