MALI. Msf, ‘senza acqua e cibo 160.000 rifugiati nel Sahel’

TMNews, 15 mag 12 –

Non hanno acqua nè cibo i circa 160.000 i maliani fuggiti dalla fine di gennaio dal loro Paese e rifugiati nei campi presenti in Burkina Faso, Mauritania e Niger, dove gli aiuti internazionali sono insufficienti. A denunciarlo è stato oggi il Direttore generale di Medici senza frontiere (Msf) Italia, Kostas Moschochoritis, chiedendo alla comunità internazionale di mobilitarsi e ai media italiani di “accendere i riflettori” su questa crisi umanitaria, che rischia di aggravarsi con l’avvicinarsi della stagione delle piogge. Msf lavora attualmente in quattro campi in Burkina Faso, il Paese, dopo la Mauritania, “con il più alto numero di rifugiati in fuga dal Mali, dove fornire assistenza medica è estremamente difficile e i rifugiati continuano ad arrivare di giorno in giorno mentre l’aiuto internazionale è lento e insufficiente”. Proprio la carenza di aiuti sta aggravando la vulnerabilità delle persone, già provate da un viaggio molto lungo: la maggior parte delle malattie riscontrate nel corso delle visite mediche di Msf, infatti, sono direttamente connesse a condizioni di vita disagiate, ha denunciato oggi l’organizzazione. Nel campo improvvisato di Mbera, in pieno deserto in Mauritania, “i residenti condividono una latrina ogni 220 persone e ricevono solo 11 litri d’acqua a persona al giorno e il cibo distribuito dal Programma alimentare mondiale (Pam) non è adeguato alle specifiche esigenze nutrizionali dei bambini”. A fronte di questa situazione, “serve un’immediata mobilitazione della comunità internazionale”, ha detto oggi Moschochoritis, chiedendo quindi “ai media italiani di accendere un riflettore su quest’area del tutto dimenticata, colpita pesantemente dalla siccità e dell’insicurezza alimentare”.