di Belkassem Yassine –
“È importante continuare a difendere la nostra causa e contrastare le manovre degli avversari”, ha affermato ieri re Mohammed VI del Marocco nel suo discorso al Parlamento, in occasione dell’apertura della prima sessione del quarto anno legislativo dell’XI Legislatura.
Il re ha aperto il suo discorso evocando gli ultimi sviluppi della questione del Sahara Marocchino, ricordando la ferma intenzione “di passare dalla fase della pura gestione a una dinamica di cambiamento che si dispiega all’interno e all’estero e copre tutti gli aspetti del dossier”: le dinamiche di riconoscimento internazionale riguardano tutti i continenti, Europa, Mondo arabo (ad eccezione dell’Algeria), Africa, America ed Asia. È in continuo l’erosione dell’entità separatista Polisario sostenuto dall’Algeria: 164 dei 193 Stati membri dell’ONU (85%) non la riconoscono; più di 112 paesi in tutto il mondo sostengono l’iniziativa di autonomia sotto sovranità marocchina, compresi quasi tre quarti dei paesi africani; in Europa negli ultimi anni si è sviluppato un ampio sostegno all’iniziativa sull’autonomia, inclusa la maggior parte dei paesi membri dell’Ue; 28 paesi e un’organizzazione regionale hanno aperto i loro consolati generali a Laayoune e Dakhla in Sahara Marocchino.
Sui passi degli Stati Uniti d’America che hanno riconosciuto la sovranità del Marocco sul Sahara, la Francia sostiene l’integrità territoriale del Marocco e considera l’Iniziativa di Autonomia come l’unica base per la risoluzione di questo conflitto regionale artificiale. La Spagna, ex potenza coloniale del Sahara, sostiene l’autonomia nel quadro della sovranità del Marocco. La Russia ha appena prorogato un accordo di pesca firmato con il Marocco che copre il Sahara.
Oggi il Sahara Marocchino è al centro delle iniziative continentali strategiche lanciate dal sovrano come il progetto gasdotto Nigeria-Marocco, il Processo degli Stati atlantici africani e l’Iniziativa reale per promuovere l’accesso dei paesi del Sahel all’Oceano Atlantico.
Guardando al futuro, re Mohammed VI ha affermato che “la prossima fase richiede una maggiore mobilitazione e vigilanza da parte di tutti per rafforzare in modo sostenibile la posizione del nostro Paese, ed è importante continuare a difendere la giustezza della nostra causa e contrastare le manovre degli avversari”.
Per fare questo il sovrano ha sottolineato che i fondamenti della posizione del Marocco devono essere “spiegati a quel piccolo numero di paesi che continuano ad andare contro la logica del diritto e a negare i fatti della Storia”. “Dobbiamo lavorare per convincerli della legittimità della marocchinità del Sahara con una grande quantità di prove e argomenti giuridici, politici, storici e spirituali”, ha aggiunto il sovrano.
Re Mohammed VI ha evidenziato infine l’importanza della diplomazia parlamentare in cui gli eletti della nazione possono svolgere un ruolo centrale a favore della prima causa nazionale.