Marocco. Rabat riconosce Israele. Ed ottiene da Trump il Sahara Occidentale

di Enrico Oliari

Dopo Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Sudan, anche il Marocco ha accettato di riconoscere Israele e di avviare gradualmente relazioni commerciali e diplomatiche, venendo così ad essere il quarto paese del mondo islamico a farlo. Trattative sono in corso anche con l’Arabia Saudita, ma re Salman continua a prendere tempo temendo la reazione dell’opinione interna.
L’iniziativa di Rabat è da leggersi nel quadro del “do ut des”, con il presidente Usa Donald Trump impegnato nell’attuazione del piano Kushner, finalizzato alla creazione della “Nuova Palestina” e a chiudere una volta per tutte la “questione palestinese”, e con il Marocco che intende garantirsi la piena sovranità sul Sahara Occidentale mettendo fine all’annoso conflitto con i separatisti del Polisario e con l’autoproclamata Repubblica Saharawi.
La storia degli ebrei in Marocco è piuttosto travagliata, specie con la nascita di Israele: nonostante un editto reale del 1956 proibisse ai cittadini ebrei di lasciare il regno per dirigersi in Israele, poi abolito nel 1965, prima le operazioni del Mossad e poi un accordo economico (500mila dollari versati da Israele e 100 dollari per ogni migrante partito) portò la popolazione ebraica a ridursi dai 265mila individui del 1948 ai circa 8mila di oggi.
Un comunicato odierno del palazzo reale sottolinea che il Marocco sostiene la soluzione dei due Stati, ed auspica che “venga preservato per Gerusalemme il rispetto della libertà di praticare i riti religiosi per i fedeli delle tre religioni monoteiste, nonché il rispetto dell’aspetto musulmano di al-Qods Acharif e della moschea al-Aqsa, conformemente all’appello firmato da Sua Maestà il Re, Comandante dei Credenti, e da Sua Santità Papa Francesco, in occasione della visita a Rabat il 30 marzo 2019″.
In seguito all’accordo con Trump il Marocco ha ottenuto il riconoscimento statunitense della “piena sovranità del Regno sull’intera regione del Sahara Marocchino”, come si legge nella nota emessa dal palazzo reale. A breve gli Usa apriranno un consolato Dakhla, nella regione meridionale del Sahara marocchino: si tratta di un segnale chiaro e deciso, dal momento che solo il 13 novembre i militari marocchini sono intervenuti per sbloccare il valico di Guerguerat con la Mauritania, chiuso da due settimane dai miliziani del Polisario.