Marocco. Re Mohammed VI all’Ua, ‘ridefinire il concetto di migrazione’

di Belkassem Yassine –

Difronte al dramma delle migrazioni “è nostro dovere agire”. Lo ha affermato il re del Marocco Mohammed VI in un discorso del per il 30mo vertice dell’Unione africana (Ua) letto ad Addis Abeba dal capo del governo marocchino Saad Eddine El Othmani. “Il continente africano – ha sottolineato Mohammed VI – deve trattare il tema delle migrazioni con spirito di piena solidarietà”. “Dal 2015, più di 6.200 migranti africani hanno perso la vita nel Mediterraneo. È nostro dovere agire per fare in modo che la morte di donne, bambini e uomini a Lampedusa e le immonde pratiche in Libia non siano state invano!”, si è chiesto il sovrano marocchino rivolgendosi al continente africano sulla necessità di cambiare il modo in cui le società africane affrontano la questione. “Quanti drammi migratori saranno necessari per cambiare il modo in cui le nostre società affrontano la questione?”, ha domandato sottolineando che “ora più che mai è tempo che il nostro continente affronti il tema delle migrazioni con uno spirito di totale solidarietà”. A tal fine, “la nostra saggezza collettiva sarà la nostra principale risorsa per l’attuazione dell’Agenda africana per la Migrazione. L’unità è la chiave del successo e la cooperazione inter-africana ne è la via”, ha assicurato il sovrano, secondo il quale le migrazioni riportatate alle vere proporzioni, lontane dai miti che ne proiettano un’immagine scandalosamente distorta, rappresentano “una posta in gioco planetaria e cruciale per il nostro continente”.
Per il re Mohammed VI è tempo di smontare i miti associati alla migrazione: “i migranti rappresentano soltanto 3,4% della popolazione mondiale” e “la migrazione africana è inizialmente interafricana. “La migrazione non impoverisce i paesi di accoglienza”, poiché l’85% dei redditi dei migranti resta in questi paesi. Inoltre “la migrazione è un fenomeno naturale che costituisce la soluzione e non il problema”, afferma il sovrano.
Merita, dunque, “un nuovo approccio afro – incentrato che concilia il realismo, la tolleranza ed il primato della ragione sulle paure”, nonché la necessità di adottare una prospettiva positiva sulla questione della migrazione mettendo davanti la logica umanistica di responsabilità condivisa e di solidarietà.
Il re ha sottolineato in questo senso che il suo documento dell’Agenda africana per la Migrazione, sottoposta al 30mo vertice dell’Ua, propone in materia di gestione migratoria un passo fondato su politiche nazionali, su un coordinamento sottoregionale, su una prospettiva continentale ed un partenariato internazionale.
Questo documento è “il frutto del dialogo permanente” di re Mohammed VI con numerosi capi di Stato, poi riflette un’appropriazione ampia, in particolare attraverso la tenuta di due riunioni importanti, il 2 novembre 2017 a Skhirate, che ha riunito più di 120 istanze decisionali, rappresentanti di organizzazioni internazionali, ricercatori e membri della società civile come pure una conferenza ministeriale organizzata a Rabat, il 9 gennaio 2018, alla quale hanno partecipato una ventina di ministri che rappresentano le cinque sottoregioni del continente, la Commissione dell’Ua e le Comunità economiche regionali.
L’Agenda suppone una ridefinizione introspettiva e positiva della migrazione, come una volontà politica reale degli Stati, che hanno ciascuno interesse affinché la migrazione sia realizzata nella sicurezza, nella legalità, nell’ordine e nell rispetto dei diritti umani.
“Quest’Agenda deve tendere a fare dalla migrazione una leva di co-sviluppo, un pilastro della cooperazione Sud-Sud, ed un vettore di solidarietà”, la spiegato il sovrano, proponendo la creazione di un osservatorio africano della migrazione e di un posto d’inviato speciale dell’Unione africana incaricato della questione.
L’osservatorio africano della migrazione, il cui lavoro sarà basato sul “comprendere, anticipare ed agire”, avrà il compito di sviluppare il monitoraggio e lo scambio di informazioni tra i paesi africani per favorire una gestione controllata dei flussi migratori. “Il Marocco propone di ospitare quest’osservatorio”, ha sottolineato il sovrano.
Quanto al posto d’inviato speciale dell’Ua incaricato della migrazione, avrà il compito “di coordinare le politiche dell’Unione in questo settore”.
A tale riguardo il sovrano ha indicato che il Marocco, che ospiterà la Conferenza intergovernativa d’adozione del Patto mondiale e il Forum globale per la Migrazione e lo Sviluppo nel dicembre 2018, si impegna a fare di queste riunioni multilaterali un portavoce dell’Africa.