Marocco. Re Mohammed VI, ‘Il Sahara resterà marocchino fino all’eternità’

di Belkassem Yassine

In occasione del 42mo anniversario della Marcia Verde, re Mohammed VI del Marocco ha indirizzato un discorso alla nazione. “Questa commemorazione – ha ricordato il Sovrano – cade a qualche settimana dal 60mo anniversario del discorso del defunto Mohammed V a M’Hamid El Ghizlane, in Sahara. Con la Marcia Verde quest’evento costituisce un momento cardine che simbolizza il patto dell’unità nazionale, sigillato tra il trono alawita ed il popolo marocchino, patto la cui chiave è Sahara Marocchino.
Il discorso storico del M’Hamid El-Ghizlane del 1957 è pregno di significat, segna una tappa fondamentale nel processo di completamento dell’integrità territoriale del nostro paese e sottolinea una sola verità incontrastabilr: la marocchinità del Sahara e l’attaccamento del popolo marocchino alla sua terra”.
“Dal momento in cui il Marocco ha avuto la sua indipendenza e ben prima che la questione di Sahara fosse consegnata alle Nazioni Unite nel 1963,quando nessuna rivendicazione ve niva mossa per il Sahara ad eccezione delle richieste legittime del Marocco, o meglio ancora, ben prima che l’Algeria diventasse indipendente, anteriormente a tutti questi fatti, rivolgendosi ai chioukh (notabili) ed ai rappresentanti delle tribù sahrawi venuti a presentargli fedeltà, nostro nonno aveva sottolineato i diritti storici e legittimi del Marocco sul suo Sahara”.
Il Sovrano ha inoltre ricordato questa dichiarazione di suo nonno Mohammed V: “Proclamiamo solennemente che proseguiremo la nostra azione per il ritorno del nostro Sahara, nel quadro del rispetto dei nostri diritti storici e conformemente alla volontà dei suoi abitanti …”. Quindi il Sovrano attuale ha ribadito che il Sahara resterà marocchino fino alla fine dei tempi, e che seguirà le tracce del suo nonno Mohamed V e di suo padre Hassan II.
“Abbiamo a cuore, ora che la terra è liberata, di operare con lo stesso impegno per garantire alla popolazione di queste province condizioni di vita degna e favorire lo sviluppo. Siamo altresì determinati a liberare i nostri figli trattenuti nei campi (a Tindouf in Algeria)”, ha aggiunto Mohammed VI.
D’altra parte sovrano ha sottolineato che il Marocco mantiene suo impegno d’adesioen al processo voluto dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ed a cooperare con il suo inviato speciale. “Sarà così finché saranno rispettati i principi ed fondamenti della posizione marocchina”, ha insistito il sovrano. Tali principi sono:
– Nessun regolamento della questione di Sahara è possibile al di fuori della sovranità piena ed intera del Marocco sul suo Sahara, ed al di fuori all’iniziativa d’autonomia, la cui comunità internazionale ne ha riconosciuto la serietà e la credibilità;
– Spetta alle parti assumersi interamente la loro responsabilità nella ricerca di un regolamento definitivo;
– Il pieno rispetto dei principi e fondamenti approvati dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu per il trattamento di questo conflitto regionale artificioso; essendo l’organo dell’Onu, di fatto, la sola istanza internazionale incaricata di supervisionare il processo di regolamento;
– Il rifiuto categorico di ogni superamento, di ogni tentativo di portare danno ai diritti legittimi del Marocco ed ai suoi interessi, di ogni proposta obsoleta volta ad allontanare il piano di regolamento dai parametri referenziali approvati, dell’inserimento tendenzioso di altri argomenti, i quali sono trattati dalle istituzioni competenti;
Re Mohammed VI ha anche insistito sul lavoro da effettuare all’interno del paese: “Lo ho più volte sottolineato, non resteremo con le braccia incrociate ad attendere che sia trovata la soluzione che auspichiamo. Proseguiremo piuttosto l’azione al fine di stimolare lo sviluppo delle nostre province del sud e garantire alla loro popolazione le condizioni di una vita libera e degna”. Su questa base il sovrano ha annunciato il proseguo di realizzazione del modello di sviluppo specifico per queste province, in parallelo con l’attuazione della regionalizzazione avanzata, cosa che dovrebbe permettere agli abitanti della regione di garantire la gestione democratica dei loro affari e contribuire allo sviluppo della loro regione.