Marocco. Torna a casa Saadoune: era stato arrestato a Donetsk mentre combatteva contro i russi

di Belkassem Yassine

Grazie alla mediazione dell’Arabia Saudita è stato rilasciato il marocchino Brahim Saadoune, condannato a morte dalla Corte suprema dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk per aver combattuto nelle file dell’esercito ucraino.
Con altri dieci prigionieri di guerra provenienti da Svezia, Bretagna, USA, Marocco e Croazia, é stato trasferito nei giorni scorsi tramite un volo speciale dalla Russia all’Arabia Saudita, nell’ambito di uno scambio di prigionieri tra Mosca e Kiev, uno scambio “facilitato dagli sforzi del Principe ereditario Mohammed bin Salman, che continua a intraprendere iniziative umanitarie nel contesto della crisi russo-ucraina”, ha sottolineato il ministero degli Esteri saudita.
Il 9 giugno 2022 l’agenzia russa Tass aveva reso noto che “la Corte Suprema della Repubblica Popolare di Donetsk ha condannato a morte i britannici Aiden Aslin e Shaun Pinner, e il marocchino Brahim Saadoun, accusati di aver preso parte ai combattimenti come mercenari”.
Saadoune si era trasferito in Ucraina nel 2017 per proseguire gli studi all’Università di Scienze Aeronautiche e Aerospaziali di kiev, che poi non aveva completato. Coniugato con una ucraina e avendo la cittadinanza ucraina dal 2020, si era arruolato nella Marina ucraina prima del conflitto ed era stato inviato nel teatro delle operazioni per combattere i russi. Era stato arrestato il 12 marzo 2022 a Mariupol, nella regione amministrativa di Donestk, dalle forze ucraine separatiste filo-russe mentre indossava l’uniforme dell’esercito dello Stato ucraino, in qualità di membro di un’unità della Marina.
Per liberare Saadoune il Regno del Marocco ha seguito da vicino e con discrezione la complicata situazione in quanto il Marocco non entra in contatto con entità separatiste nel quadro dell’integrità territoriale dei paesi.
L’iniziativa del principe saudita, che ha portato alla sua liberazione del giovane marocchino e a quella di altri combattenti di diverse nazionalità, è stata possibile grazie alle buone relazioni che legano la famiglia Reale saudita a re Mohammed VI.