Mattarella con Pahor in visita a Basovizza

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è incontrato con il collega sloveno Borut Pahor davanti alla foiba di Basovizza, dove sul finire della Seconda guerra mondiale venenro gettati vivi nei 200 metri di profondità civili italiani, fascisti e non, funzionari pubblici e militari catturati con l’occupazione jugoslava di Trieste, un numero imprecisato di persone tra cui intere famiglie, compresi i bambini.
Mattarella e Pahor, questi è stato il primo presidente sloveno in visita a Basovizza, si sono tenuti simbolicamente mano nella mano, ed hanno ripetuto il gesto poi in territorio sloveno dove un cippo ricorda il luogo nel quale vennero passati per le armi nel 1930 quattro antifascisti sloveni, giudicati colpevoli di aver compiuto un attentato presso la sede di un giornale fascista in cui perse la vita una persona.
Ad accogliere il Capo dello Stato al suo arrivo c’erano il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il prefetto di Trieste, Valerio Valenti e il sindaco della città, Roberto Dipiazza.
Mattarella sul Piccolo di Trieste ha dichiarato che “Di fronte a sfide come la pandemia in corso i nostri Paesi sono oggi chiamati a collaborare ancor più strettamente: confidiamo che l’ormai imminente Consiglio europeo, attraverso strumenti consolidati e soluzioni innovative di grande respiro, sappia nuovamente dimostrare che l’Europa sa interpretare la vita dei propri cittadini e li affianca nelle difficoltà. Slovenia e Italia sapranno lavorare insieme per raggiungere anche questo importante risultato”.