di Alberto Galvi –
L’ex presidente della Mauritania Mohamed Ould Abdel Aziz è accusato di aver accumulato una fortuna personale illecita durante i suoi 11 anni al potere. L’ex generale Aziz è comparso in tribunale nella capitale, Nouakchott, insieme ad altri nove imputati accusati di abuso d’ufficio, traffico d’influenze, riciclaggio di denaro e arricchimento illecito; tra loro ex primi ministri, ministri e uomini d’affari.
Aziz, figlio di un commerciante, è salito al potere con un colpo di Stato incruento; si è dimesso nel 2019 dopo due mandati in cui aveva disinnescato la violenza dei gruppi armati che si era diffusa in altri paesi del Sahel. Gli è succeduto nel primo trasferimento di potere tra leader eletti nel paese il suo ex braccio destro, Mohamed Ould Ghazouani, ma a un mese dalla consegna sono emersi i fatti oggi contestati.
Aziz è sospettato di aver sottratto denaro da contratti statali o dalla vendita di immobili e di aver accumulato una fortuna equivalente a oltre 72 milioni di dollari. Ha negato le accuse,, ma si è rifiutato di rispondere alle domande degli investigatori circa la fonte della sua ricchezza. Si descrive come la vittima di un regolamento dei conti e sostiene di avere l’immunità dalle accuse ai sensi della costituzione.
L’accusa non ha precedenti in Mauritania, che ha ottenuto l’indipendenza dalla Francia nel 1960.