Mauritania. Svolte le prime elezioni da quando il presidente Ghazouani è salito al potere nel 2019

di Alberto Galvi

Gli elettori in Mauritania si sono recati alle urne per le prime elezioni locali e legislative da quando il presidente Mohamed Ould Ghazouani è salito al potere nel 2019. Questa tornata elettorale viene vista come una prova della popolarità del leader in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno, in cui Ghazouani dovrebbe cercare la rielezione, anche se non ha ancora confermato la sua decisione di candidarsi.
Tra i 25 partiti in lizza, il partito El Insaf di Ghazouani è favorito a vincere per via del sostegno di circa 1,8 milioni di elettori, i quali hanno scelto per rinnovare i seggi di 176 parlamentari, 15 consigli regionali e 238 consigli comunali. El Insane è l’unico partito che ha schierato candidati in tutti i collegi elettorali del paese.
I principali sfidanti di El Insaf sono stati il movimento islamista di Tewassoul, principale partito di opposizione nel Parlamento uscente, e il nazionalista arabo Sawab.
Al momento sono ancora attesi i risultati del primo turno di votazioni, mentre un secondo turno è previsto per il 27 maggio e interesserà la metà dei 176 seggi dell’Assemblea nazionale. Tutti i membri restano in carica per 5 anni.
Grazie al suo precedente ruolo di capo dell’esercito, Ghazouani è considerato oggi uno dei principali artefici del successo della Mauritania contro il jihadismo. Da presidente Ghazouani ha fatto della lotta alla povertà una delle sue priorità, portando avanti un programma sociale che ha compreso la distribuzione di cibo e denaro ai più poveri, ma l’economia ha subito un rallentamento a causa della pandemia di Covid-19 e l’aumento dell’inflazione dovuto alla guerra in Ucraina.