Mediterraneo. 800 i migranti morti dall’inizio dell’anno

di Alessandro C. Mauceri

Sono almeno 800 dall’inizio dell’anno le persone che hanno perso la vita a seguito di tragici naufragi delle imbarcazioni di fortuna in quella che viene chiamata “La rotta del Mediterraneo”. Di loro si parla solo quando si verificano naufragi eclatanti, con decine di morti. Come è avvenuto nella notte tra il 16 e il 17 giugno, al largo delle coste calabresi, con due naufragi che hanno causato la morte di almeno 65 persone nel giro di poche ore. Ma sia questo numero che quello dei morti nel 2024 sono quasi certamente parziali: sono in realtà molti i dispersi dei quali le uniche notizie sono quelle fornite dai sopravvissuti. Ma non sono pochi i casi di cui non si sa più nulla. Tragedie delle quali l’unica traccia che rimane è il dolore dei genitori e dei parenti che non hanno più notizie dei propri cari.
Sui morti cala purtroppo il silenzio: “Non c’è risposta dai governi italiani e dalle istituzioni europee, la loro inerzia ha svuotato il Mediterraneo di mezzi e risorse di ricerca e soccorso”. A cominciare dalle ultime norme che, secondo MSF, invece di facilitare i soccorsi li hanno ulteriormente complicati. In entrambi i casi i morti potrebbero essere molti di più di quelli riportati nei dati ufficiali. Medici Senza Frontiere parla di oltre mille morti dall’inizio dell’anno, sei al giorno. Dati diversi rispetto a quelli forniti dall’IOM e dall’ONU dovuti alla difficoltà di ritrovare molti dei dispersi dei naufragi.