Migrazioni: per l’Italia serve un commissario nazionale

di Ciro Maddaloni * –

L’Italia è il primo Paese europeo per numero di arrivi di migranti irregolari. Migranti economici provenienti dall’Algeria, dall’Egitto, dal Marocco, dal Senegal dalla Tunisia, ma anche dal Bangladesh, India e Pakistan e dal cuore dell’Africa. Tutti Paesi dove ci sono certamente condizioni di vita molto difficili, ma non ci sono guerre in corso come in Ucraina, né particolari fenomeni diffusi di persecuzione della popolazione.
Il vero problema non è solo il numero degli arrivi di migranti irregolari in Italia e, quindi, nell’area Schengen. Il vero problema per il nostro Paese è che siamo ultimi in Europa per i rimpatri. La normativa europea in vigore per l’area Schengen recita: “La Direttiva 2008/115/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri, prevede che i cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno in Europa è irregolare devono essere rimpatriati al più presto”. Normativa recepita dal diritto nazionale, ma non applicata.
Quello che potrebbe aiutare a gestire questo problema è pertanto la designazione di un Commissario straordinario nazionale con poteri esecutivi per accelerare le procedure di espulsione dei migranti economici che non hanno titolo per essere considerati richiedenti asilo o bisognosi di protezione internazionale.
Il Commissario straordinario dovrà avere il compito di concordare, ad esempio con la Tunisia, il trasferimento coattivo dei migranti economici partiti da quel Paese.
Con l’affidamento di poteri speciali al Commissario nazionale ed alla sua struttura sarà possibile “accelerare le procedure di espulsione dei migranti irregolari perché i commissari straordinari attuano gli interventi, provvedono alle opportune azioni di indirizzo e di supporto promuovendo le occorrenti intese tra i soggetti pubblici e privati interessati e, se del caso, emanano gli atti e i provvedimenti e curano tutte le attività di competenza delle amministrazioni pubbliche necessarie alla realizzazione degli interventi, nel rispetto delle disposizioni comunitarie, avvalendosi, ove necessario, dei poteri di sostituzione e di deroga per raggiungere gli obiettivi della citata direttiva 2008/115/CE”.
Il Commissario straordinario può avvalersi degli uffici delle amministrazioni interessate e dei soggetti competenti in via ordinaria per la realizzazione del mandato lui affidato: il rimpatrio tempestivo dei cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno nell’area Schengen è irregolare.
Solo con la designazione di un Commissario straordinario di Governo si possono insomma attuare le politiche dei rimpatri come chiede la Commissione Europea, la Francia, la Germania e l’Austria; Paesi che subiscono più di altri l’inadempienza italiana nell’attuazione delle politiche di rimpatrio.
Nominare con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) il “Commissario Straordinario per la gestione del fenomeno dell’Immigrazione clandestina e del rimpatrio dei migranti che non hanno titolo per permanere nell’area Schengen”, permetterebbe di avvicinare il nostro Paese alle politiche di rimpatrio poste in essere dagli altri Paesi europei, come ad esempio la Spagna, che ha attivato relazioni bilaterali con il Marocco per il ritorno dei migranti arrivati irregolarmente nelle isole Canarie aprendo due nuove rotte dalle isole verso Casablanca e Agadir, oltre a quella esistente verso El Aaiún.
Questo consente alla Spagna, dopo aver effettuato le verifiche di rito sui richiedenti asilo, di rimpatriare tutti i migranti economici provenienti dal Marocco e dall’Africa Sub-Sahariana in tempi brevissimi (solitamente due settimane).
Questa politica chiara dei rimpatri, applicata a tutti i migranti che non hanno diritto di entrare nell’area Schengen, ha fatto diminuire in modo notevole gli arrivi in Spagna; perché ha dato un forte segnale a tutti coloro che cercano fortuna in Europa, che questo può essere fatto solo attraverso i canali legali esistenti, che permettono di entrare in Europa per cercare lavoro, per studio o per accedere a cure mediche specialistiche che non esistono nei Paesi di origine.
Una politica chiara per gestire i flussi migratori aiuterà per primi i migranti stessi che desiderano entrare in Europa, per evitare che essi diventino oggetto di sfruttamento da parte di mercanti senza scrupoli, i quali promettono loro un futuro prospero in Europa, ma in realtà per derubarli di quei pochi risparmi che possiedono. Se non addirittura per maltrattarli.
La gestione ordinata dei flussi migratori verso l’Europa è possibile solo con politiche chiare, applicate in modo rigoroso anche per far passare il messaggio che non esiste altra possibilità che quella legale per arrivare in Europa.
Questo deve essere il compito per il nuovo Commissario straordinario nazionale.

* Esperto di Schengen Sistema di controllo delle frontiere.

Articolo in mediapartnership con il Giornale Diplomatico.