Milano. L’egiziano arrestato era organico all’Isis e faceva opera di proselitismo

Notizie Geopolitiche –

Il 22enne egiziano arrestato ieri a Milano con l’accusa di terrorismo internazionale non era un semplice simpatizzante dell’Isis bensì una figura organica che su Telegram veicolava i messaggi propagandistici della rivista del “Califfato” Dabiq e faceva opera di proselitismo. Issam Shalabi, questo il nome del fermato, era monitorato dalla Polizia Postale da tempo, ed a poco è servito il suo muoversi con prudenza cambiando spesso domicilio. A convincere gli inquirenti che era giunto il momento di intervenire “era stato – come ha spiegato il capo dell’Antiterrorismo Lamberto Giannini – il timore che potesse colpire da un momento all’altro”, in Italia o in Francia.
La Polizia Postale ha appurato che era lui stesso a lasciare Id e password a chi chiedeva di leggere Amaq, l’agenzia stampa dell’Isis, ma fra i 110mila screenshot analizzati dagli agenti vi sono anche azioni di reclutamento, messaggi di odio verso l’occidente e di violenza.
Shalabi era in Italia da 7 anni col permesso di soggiorno per motivi famigliari, ma di recente si era recato al consolato del suo paese per chiedere il passaporto al fine di compiere viaggi all’estero.
Nel quadro delle stesse indagini, con le stesse accuse di associazione con finalità di terrorismo, istigazione e apologia di terrorismo, ad un giovane immigrato di Colonnella, il 21enne M. I., è stato notificato un decreto di espulsione del ministro dell’Interno, mentre un 23enne residente a Piacenza è ricercato.