di Alessio Cuel –
Voto cruciale in Moldavia, dove oggi si sfidano nelle elezioni presidenziali la presidente uscente Maia Sandu, il socialista filorusso Alexandr Stoianoglo e Renato Usatii, ex sindaco di Balti.
Oltre al voto presidenziale è in gioco il percorso di avvicinamento della Moldavia all’Unione Europea. Secondo un sondaggio Cbs-Axa, circa il 55% dei moldavi sarebbe favorevole all’adesione all’UE. Qualora il referendum passasse, l’adesione all’UE verrebbe inserita tra gli obiettivi della costituzione moldava.
Uno scenario, in un paese incastonato tra Romania e Ucraina e nel quale circa il 15% della popolazione è russofono, che preoccupa moltissimo il Cremlino, tanto da indurre la vicepremier moldava a lanciare l’allarme. “La Russia ha investito 100 milioni di euro nel tentativo di ostacolare le elezioni cruciali di domenica”, ha dichiarato Cristina Gherasimov, responsabile dell’integrazione europea nell’ex repubblica sovietica e negoziatrice capo dei colloqui di adesione all’UE, che, da Bruxelles, ha lanciato l’allarme contro le possibili ingerenze russe sul voto di oggi.
Una possibile conferma di Sandu e un mandato pro-Ue verrebbero visti con grandissima preoccupazione da Putin, che a quel punto potrebbe ritenere le libere scelte dei cittadini moldavi come una vera e propria dichiarazione di guerra, se non addirittura un’ingerenza di Bruxelles negli affari dell’ex repubblica sovietica.












