Moldavia. Rapimento del giudice ucraino Chaus: posizione scomoda per la presidente Sandu

di Ion Korban

Lo scorso 3 aprile il giudice ucraino Nikolai Chaus è stato rapito a Chisinau. Dal 2017 si trova nel territorio della Moldavia dove ha cercato di ottenere asilo politico. Le autorità ucraine chiedono da tempo l’estradizione del giudice latitante, accusato di corruzione. Chaus era un giudice nel distretto di Dnieper a Kiev, e si è occupato di alcuni casi importanti tra cui quello che interessa il vice governatore della regione di Dnipropetrovsk, Gennady Korban.
Il giudice Chaus ha lasciato l’Ucraina nel 2016, quando ha perso la sua immunità. Nel 2019 il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto alle autorità moldave l’estradizione ddell’uomo, ma la procedura non ha ancora avuto seguito. Il rapimento è avvenuto davanti al figlio del giudice ucraino dopo l’allenamento in una squadra di calcio.
Non si sa al momento dove sia Chaus, secondo una versione in Ucraina, secondo un’altra in Romania.
Il presidente moldavo Maia Sandu ha condannato le azioni dei rapitori, ma la scomparsa di Chaus potrebbe influenzare negativamente sia le relazioni tra la Moldavia e l’Ucraina che l’immagine della Moldavia all’estero, e quindi mettere il capo dello Stato in una posizione scomoda.
È strano che i rapitori abbiano lasciato il territorio della Moldavia rapidamente e senza ostacoli insieme alla loro vittima, un’operazione per la quale si sospetta il coinvolgomento di indizidui appartenenti alle autorità statali.
Il parlamento moldavo ha istituito una commissione d’inchiesta composta da 9 deputati di tutte le fazioni che indagherà su questo crimine e sugli errori delle autorità che hanno indirettamente e involontariamente permesso il rapimento.