Moldavia. Dove, come e perché conviene investire

a cura di Domenico Letizia –

Il territorio della Repubblica di Moldavia è prevalentemente pianeggiante, intervallato da alcuni gruppi di colline che non superano i 400 metri e ricoperte in parte da foreste; tale conformazione fisica ne fa un luogo ottimale per la produzione agricola e l’allevamento. Il clima è favorevole alla produzione, influenzato dalla prossimità del Mar Nero, che ne fa un’area fertile per la coltivazione di grano, mais, avena, tabacco, barbabietole da zucchero, soia e orzo, girasoli, nocciole, mele e frutta. La Moldavia è conosciuta in tutto il mondo per la produzione vinicola, vantando le più grandi cantine del mondo, ben 120 km sotterranei che garantiscono un perfetto microclima. Ad oggi esporta oltre 400 milioni di bottiglie l’anno e tra le etichette pregiate figura il “Negru de Purcari”, da sempre bevuto dalla Regina Elisabetta e dalla Corte di Inghilterra. Il Negru de Purcari è un vino moldavo rosso secco di altissima qualità, prodotto dall’uvaggio tra Cabernet Sauvignon (50%), Rara Neagra (uva autoctona moldava – 5%) e Saperavi (una varietà di origine georgiana – 45%). La prestigiosa tenuta Purcari, distante 129 km dalla capitale Chisinau, produce tale vino, che è invecchiato 3 anni in botti di rovere, in lotti molto limitati. Attualmente, in Moldavia, il prezzo di vendita al dettaglio del Negru de Purcari è di circa 270 MDL (circa 13 Euro). Questo vino ha un colore rubino scuro molto saturo. Inoltre, oltre la produzione pregiata del vino, cospicui sono gli allevamenti finalizzati alla produzione di carne e derivati del latte ed è altresì diffusa l’apicoltura. Il settore secondario è in via di sviluppo, le poche industrie esistenti nel campo del tessile, della meccanica, della siderurgia e della chimica sono concentrate nella capitale e nelle città di Tiraspol, Belcy e Tighina.

Per gli investitori del settore industriale, la Repubblica di Moldavia offre ottime condizioni nei Parchi Industriali e nelle Zone Economiche Libere con incentivi fiscali ed amministrativi, sostegno da parte del Governo e regimi di commercio libero per un mercato di 800 milioni di consumatori nell’Ue e CSI. Dato il costo del trasporto e della manodopera, la Moldova potrebbe competere con la Cina nell’attrazione delle imprese straniere in cerca di bassi costi di produzione. A gennaio – ottobre 2012 sono state registrate delle crescite della produzione dei macchinari e apparecchiature elettriche – con 35,8%; la produzione dell’attrezzatura e apparecchi radio, televisione e comunicazioni – con 23,8%, la produzione di attrezzatura e strumenti medicali, di precisione, ottica – con 20,5%; la fabbricazione dei prodotti tessili – del 7,3%; la produzione di altri prodotti dai minerali non metallici – del 2,8%; l’industria chimica – del 0,9%. L’industria leggera è al secondo posto tra i settori di esportazione dell’economia nazionale, ed al primo posto vi è l’industria alimentare. Dal 2004, l’industria leggera fornisce più di 1/4 del totale delle esportazioni della Repubblica Moldavia. L’industria leggera è un settore chiave dell’industria manifatturiera della Repubblica di Moldavia, che da posti di lavoro a circa il 13% della popolazione attiva ed è la seconda categoria di esportazione per dimensione.

I principali prodotti dell’industria leggera sono i prodotti tessili, tappeti, articoli di maglieria, abbigliamento e calzature la cui produzione è in costante crescita. L’industria leggera è orientata principalmente sull’esportazione. Il valore aggiunto alla maggior parte dei prodotti e servizi esportati dall’industria leggera è basso. L’alto potenziale di crescita della produzione dell’industria leggera è dovuto da molteplici condizioni macroeconomiche e demografiche attuali, ma anche dalla particolarità dell’industria leggera. Una delle più importanti condizioni macroeconomiche consiste nel fatto che, sotto la pressione della concorrenza dei nuovi leader nel settore specifico analizzato (Cina, India, ecc.), l’industria leggera europea passa ad un’organizzazione specifica di produzione: ordini di piccole dimensioni con una vasta gamma di prodotti originali, che possono competere con i prodotti importati dall’Ue da questi paesi. Sempre più aziende nuove vengono create con la partecipazione del capitale straniero o esclusivamente straniero.

La firma dell’Accordo di Associazione e Libero Scambio con l’Unione Europea nel 2014 e la liberalizzazione del regime dei visti hanno rappresentato una dimostrazione tangibile dei rapporti sempre più stretti della Moldavia con l’Unione Europea. D’altra parte, la storia (50 anni di appartenenza all’URSS), la posizione geografica, la irrisolta questione della Transnistria, nonché gli stretti legami economici con la Russia, inducono il Paese a mantenere forti rapporti anche con lo spazio politico ed economico ex sovietico. Né, d’altro canto, può essere sottovalutato come la Russia continui ad essere uno dei principali partner commerciale della Moldavia, che, oltretutto, continua a dipendere fortemente da Mosca per le forniture energetiche. Forti le relazioni anche con il mondo del Caucaso. Il primo progetto di cooperazione intergovernativa nello spazio della CSI incentrato sui temi economici e di sicurezza e predisposto al di fuori dell’iniziativa e dell’influenza russa, fu la nascita del GUAM (acronimo di Georgia, Ucraina, Azerbaigian e Moldova) che ebbe come logico presupposto due dinamiche prodottesi a cavallo della metà degli anni Novanta e tradottesi in un allargamento dei margini di manovra diplomatica per i paesi del GUAM. La prima di esse fu rappresentata dalla prima campagna cecena della Russia (1996) il cui fallimento segnò un netto arretramento delle posizioni di Mosca nel vicinato. Secondo fattore che contribuì a creare le condizioni per un approfondimento della cooperazione sub-regionale fu la rottura dell’isolamento internazionale dello spazio post-sovietico determinato dalla predisposizione di strategie regionali da parte dell’Unione Europea e della NATO. Tali strategie si incentrarono significativamente in quegli ambiti di cooperazione (sicurezza e sviluppo economico – infrastrutturale) nei quali velleitario era risultato il tentativo dell’Azerbaigian e degli stati di nuova indipendenza di proseguire linee autonome di politica estera. L’istituzionalizzazione dell’intesa quadrilaterale attraverso la creazione del GUAM rappresentò innanzitutto uno strumento per approfondire il vettore orizzontale di cooperazione nell’ambito CSI, offrendo un punto di riferimento regionale per gli attori dello spazio post sovietico che condividevano con i quattro un interesse specifico negli ambiti di azione di sicurezza e sviluppo.

Per quanto riguarda i rapporti con l’Italia, anche i dati 2016 hanno confermato il posizionamento del nostro Paese tra i principali partner della Moldavia; il secondo per numero di società registrate (1228, pari al 12% delle società straniere e miste) e di capitale investito (1724 milioni di lei, pari al 14%); il terzo maggiore importatore di prodotti moldavi (con una quota di 198,3 milioni di dollari, circa il 9,7% del totale); infine il sesto principale esportatore nel Paese, con un volume di 280,8 milioni di dollari pari al 7% del mercato. Gli investimenti italiani in Moldavia riguardano prevalentemente il settore bancario, immobiliare, l’elettro-meccanico, il siderurgico, l’edile e le attività labour intensive dei settori dell’abbigliamento, del tessile, della maglieria e delle calzature, con tipologie di lavorazione per conto terzi di materie prime o semilavorati provenienti dall’Italia. Nel 2016 le Zone Franche (Zonele Economice Libere) della Moldavia hanno attirato investimenti per un valore di 55,2 milioni di dollari (+24 % rispetto al 2015). Secondo le informazioni fornite dal ministero dell’Economia moldavo, dalla creazione delle zone franche (1996) il volume totale degli investimenti è stato di 285,3 milioni di dollari di cui 141 milioni negli ultimi anni.
Del volume totale degli investimenti 2016, il 68% sono stati investiti presso ZF “Balti” e il 18% presso ZF Expo-Business Chisinau. Al 1 gennaio 2017, nelle sette Zone Franche (Balti, Ungheni-Business, Expo Business Chisinau, Taraclia, Tvardita, Valkanes, Otaci-Business) erano registrati 181 residenti (+23,4% rispetto all’inizio del 2016). Nel 2016 è cresciuto anche il peso dell’attività industriale che diventa ora il principale tipo di attività con il 74,5% del volume delle merci prodotte e dei servizi prestati nel 2016 (6 miliardi di lei moldavi), di cui l’81,4% delle merci destinato all’export. Le vendite della produzione industriale delle ZF sono salite del 10,4% rispetto al 2015. Inoltre, secondo i dati dell’ISTAT, l’interscambio commerciale tra Italia e Moldavia ha raggiunto nel 2016 un valore complessivo di 444 milioni di euro (+8% rispetto all’anno precedente).
In particolare, l’Italia ha esportato verso la Moldavia un valore di 206,1 milioni di euro (+3,7% rispetto al 2015), mentre le importazioni dalla Moldavia hanno raggiunto un valore di 221,1 milioni di euro (+12,1% rispetto al periodo gennaio-dicembre 2015). Nella legislazione della Repubblica di Moldavia sono previsti i seguenti tipi di società: S.r.l., Spa, Snc (società in nome collettivo), SC (società in accomandita).

Le forme più diffuse sono comunque le S.r.l. e le Spa per motivi legati alla limitata responsabilità patrimoniale.
Il capitale minimo è il seguente:

•S.R.L.: 5.400 MDL
•S.P.A.: 20.000 MDL

Le S.r.l. e le S.p.a. si registrano presso la Camera di Registrazione delle Organizzazioni e Imprese; dopo l’omologazione, è necessario ottenere anche la registrazione fiscale presso la Commissione Nazionale della Piazza Finanziaria.

Per quanto riguarda i collegamenti e i traporti, attualmente l’aeroporto internazionale di Chisinau, sito a circa 15 Km dal centro, è servito da numerosi voli dai seguenti aeroporti italiani:
•Milano Malpensa (volo diretto)
•Roma Fiumicino (volo diretto o con scalo a Vienna, Bucarest, Budapest, Timisoara)
•Verona (volo diretto o con scalo a Timisoara)
•Bari (scalo a Timisoara)
•Bergamo (scalo a Timisoara)
•Bologna (scalo a Timisoara)
•Firenze (scalo a Timisoara)
•Venezia (scalo a Timisoara)
•Torino (scalo a Timisoara)
•Ancona (scalo a Timisoara)

Oltre al trasporto aereo, è particolarmente sviluppato quello terrestre. Dalle principali città italiane partono con cadenza settimanale bus e microbus diretti in Moldavia. Il trasporto marittimo/fluviale è invece possibile attraverso il “Giurgiulesti International Free Port”, situato all’estremo sud del paese. Il porto si trova in una posizione particolarmente strategica dal punto di vista geografico (si trova infatti in prossimità sia del confine rumeno, e quindi dell’Unione Europea, sia di quello ucraino) ed è dotato di un particolare regime fiscale. Tutto il territorio del Free Port ha lo status di zona economica libera fino al 2030. Grazie alla sua posizione ubicata sul “Basso Danubio” e con una profondità delle acque fino a 7 metri, il porto è in grado di ricevere imbarcazioni sia nell’entroterra che in alto mare.
Il “Giurgiulesti International Free Port” offre i seguenti vantaggi commerciali e fiscali:

1 – L’unico accesso diretto al mare (river-borne) con un eccellente punto di distribuzione da e per la Moldavia;
2 – Un polo logistico regionale al confine con l’Unione Europea, con la presenza di accessi alla ferrovia, al fiume, al mare e alle strade;
3 – Una posizione eccellente per lo sviluppo del business, dovuta della sua posizione strategica, dalle infrastrutture di trasporto tri-modale, un ambiente a basso costo e una dogana regime fiscale minima.

All’interno del “Free Port”, gli investitori hanno la possibilità di affittare terreni, accedere e affittare magazzini, zone open di stoccaggio così come numerosi uffici presenti e ubicati all’interno del Giurgiulesti International Free Port. Inoltre, i residenti GFEZ beneficiano non solo dell’esenzione dalle accise, IVA e dazi di importazione, ma anche di una riduzione dei tassi di imposta sul reddito aziendale. A tali vantaggi dobbiamo aggiungere la presenza di infrastrutture e uffici di nuova costruzione, senza dimenticare le spese relativamente basse sui salari.