Monte Bianco: Di Maio esprime ‘forte disappunto’ attraverso l’ambasciata a Parigi

di Guido Keller

Su istruzione del ministro Luigi Di Maio, l’ambasciata a Parigi ha espresso formalmente alle autorità francesi il “forte disappunto” italiano per le misure di protezione del sito naturale del Monte Bianco adottate dalla prefettura dell’Alta Savoia e che hanno investito anche territori sotto sovranità italiana.
Nella nota ufficiale trasmessa alle autorità francesi, il ministero degli Esteri ha ricordato che la parte francese aveva espresso la propria disponibilità ad affrontare queste questioni all’interno della Commissione mista che si occupa della manutenzione dei confini. In questo quadro il ministro Di Maio ha tenuto a che fosse ricordato che Italia e Francia avevano concordato sulla necessità di “evitare qualsiasi iniziativa unilaterale delle autorità locali” su queste zone.
Il ministro ha anche chiesto che fosse formulata alle autorità francesi la richiesta di intervenire sulla prefettura dell’Alta Savoia affinché questa non includa “nelle misure ufficiali locali le zone oltre confine rientranti in territorio italiano, e ricadenti come tali sotto la sovranità nazionale dell’Italia”.
In ogni caso, “tali misure unilaterali che non possono e non devono incidere sul territorio italiano”, ha indicato chiaramente il Ministro Di Maio, “non potranno avere alcun effetto e non sono riconosciute dall’Italia”.
Già lo scoro 13 febbraio il presidente francese Emmanuel Macron aveva annunciato nuovi provvedimenti finalizzati a “proteggere in modo specifico habitat naturali in quanto tali, indipendentemente dalla presenza di specie protette da misure normative”, ovvero per “garantire una protezione efficace di alcuni ambienti rari che fino ad oggi non hanno beneficiato di uno strumento legislativo adeguato”.
L’obiettivo era quello di individuare zone accessibili ai turisti ed altre ai soli scalatori, nonché vietare l’atterraggio di velivoli e di parapendii, e la cosa si è concretizzata in questi giorni comprendendo un’area che ricade sul territorio italiano, quindi non soggetto alle leggi francesi.
Alla base della questione vi è il fatto che la Francia si rifà all’armistizio di Cherasco del 1796, sottoscritto dopo la prima campagna Napoleonica in Italia ed apparso sulle cartografie nel 1865, mentre per l’Italia vale la linea dello spartiacque, frutto del Trattato fra il Regno di Sardegna e l’Impero francese (1860), e la Convenzione di delimitazione tra Sardegna e Francia (1861) in esecuzione del trattato.